A tregua raggiunta, Netanyahu minaccia di lanciare una vasta operazione contro Gaza

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Nel momento in cui è entrata in vigore la tregua tra le fazioni della resistenza palestinese e l’occupazione israeliana, raggiunta  on mediazione egiziana ed internazionale, il primo ministro israeliano ha minacciato di lanciare, in futuro, un attacco su vasta scala contro la Striscia di Gaza, affermando che Tel Aviv non avrebbe permesso a Hamas di accrescere il suo potere militare. 

Netanyahu, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella serata di mercoledì 21 novembre, ha dichiarato che “Israele non può rimanere ferma di fronte al potenziarsi di Hamas, perciò, essa ha convenuto con il presidente americano Barack Obama di impedire il contrabbando di armi alle organizzazioni terroristiche, armi che provengono soprattutto dall’Iran”. 

Netanyahu ha aggiunto che l’esercito israeliano ha distrutto migliaia di razzi che le fazioni palestinesi lanciavano all’interno dello Stato ebraico, e ha sottolineato anche la distruzione di alcune sedi di Hamas a Gaza. 

Da parte sua, il ministro della guerra israeliano Ehud Barak, ha dichiarato: “Abbiamo inferto un duro colpo sia a Hamas che ad altre organizzazioni”, e ha aggiunto che “tutti gli obiettivi sono stati completamente raggiunti, Hamas e la Jihad islamica hanno subito un duro colpo con l’assassinio di al-Ja’bari e altri terroristi. Inoltre, le impostazioni dalle quali partivano i Fajr 5 e altri missili di Hamas, sono state distrutte e le cellule che vi lavoravano sono state colpite”. 

Barak ha confermato l’uccisione di sei israeliani, tra cui due soldati, durante l’aggressione contro la Striscia di Gaza, tuttavia, egli ha evitato di menzionare il numero dei feriti o le perdite subite da Israele, a causa delle centinaia di missili lanciati dalla resistenza palestinese.

Il ministro della guerra israeliano ha minacciato una violenta reazione, e un’aggressione ancora più atroce di quella appena conclusa, se la tregua dovesse essere violata dalle fazioni della resistenza. Egli ha concluso dichiarando: “Viviamo in un ambiente difficile in cui solo i potenti possono sopravvivere”.