Abbas annuncia dimissioni se entro settembre non nascerà Stato di Palestina

Ramallah – Maan. Il presidente Mahmud Abbas ieri ha accennato al fatto che potrebbe rassegnare le dimissioni se entro settembre non verrà stabilito un Stato palestinese indipendente.
Le dichiarazioni di Abbas sono state pronunciate durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Affari esteri britannico William Hague, a Londra.

Rispondendo alle domande dei giornalisti sulle sue dimissioni, Abbas ha detto che tutte le opzioni sono aperte. 

Il presidente Usa Barack Obama ha posto la scadenza del settembre 2011, quando egli lancerà l'ultimo giro di negoziati, per raggiungere un accordo di pace.

Gli scorsi negoziati collassarono in tre settimane, a causa dell'insistenza di Israele a riprendere a pieno ritmo le attività di edificazione coloniale nei Territori palestinesi occupati. 


A febbraio, il Quartetto per il Medio Oriente  – Unione Europea, Usa, Onu e Russia – riaffermò il sostegno per la conclusione dei negoziati entro settembre.  

Abbas ha detto ai giornalisti a Londra che tali negoziati devono essere conformi ai principi della comunità internazionale e devono condurre a uno Stato indipendente entro i confini del 1967, e a una soluzione equa per i rifugiati. E ha aggiunto che la costruzione delle colonie attualmente in corso non aiuta il processo di pace.

Parallelamente, Hague ha sollecitato il ritorno ai negoziati e ha detto che la Gran Bretagna è impegnata con la soluzione di due Stati, e nella creazione di uno Stato palestinese entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa. 

Il ministro britannico ha accolto con favore l'annuncio dato il mese scorso da Abbas per le nuove elezioni presidenziali e parlamentari da tenersi entro settembre.

“Do il benvenuto al recente appello per le elezioni palestinesi e condonna il loro rifiuto da parte di Hamas – ha affermato -. Hamas non dovrebbe essere in grado di soffocare l'espressione democratica del pensiero palestinese”.

E ha aggiunto: “Hamas, che controlla Gaza, mentre la fazione di Fatah di Abbas controlla la Cisgiordania, non parteciperà alle elezioni senza un accordo di riconciliazione tra i due movimenti”.  

Da parte sua Abbas ha dichiarato: “Siamo pronti per le elezioni presidenziali e legislative e lasciamo che le urne parlino da sé. E chiunque vincerà prendere il comando. Senza di questo non possiamo raggiungere una soluzione politica per la riconciliazione”.

La Gran Breatagna ha confermato lunedì che lo status della delegazione diplomatica palestinese a Londra è stato elevato al livello di missione, seguendo il cammnino percorso da diversi Paesi dell'Unione Europea. 

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