Abbas continua a gratificare Israele, gli USA e la comunità internazionale su Gerusalemme

MEMO. Sabato 21 aprile, il leader dell’ANP Mahmoud Abbas ha fatto una distinzione tra la corruzione politica e il popolo palestinese, anche se involontariamente. Cosa resta da completare è articolare la dissociazione tra l’Autorità Palestinese e i palestinesi che afferma di rappresentare, per assicurare che non vi sia alcuna opportunistica appropriazione della battaglia da parte del primo.

Durante un incontro tra le delegazioni arabe a Ramallah, Abbas ha dichiarato che i palestinesi “continueranno a combattere la decisione di Trump sul riconoscimento di Gerusalemme come la capitale di Israele”. Senza dubbio, i palestinesi continueranno la propria resistenza anti-colonialista, non solo per Gerusalemme ma per tutto il territorio storicamente appartenente alla Palestina.

Ad ogni modo, Abbas ha sfruttato la questione sullo status di Gerusalemme per ragioni sbagliate. È bene ricordare a noi stessi, un’altra volta, che l’ANP ha già fatto concessioni importanti sulla città, come rivelato dalle informazioni segrete fuoriuscite dai “Palestine Papers”. Mentre gli USA si preparano all’apertura ufficiale della propria ambasciata a Gerusalemme, la retorica di Abbas è obsoleta e in opposizione alle aspirazioni palestinesi. Nel contesto della grande “Marcia del ritorno”, che non fa alcun compromesso sul territorio storico palestinese, al contrario della persistenza di Abbas sulla formazione di due Stati, le sue parole enfatizzano ulteriormente che per l’ANP Gerusalemme è molto di più che solamente un oggetto di contesa diplomatica.

Con la popolarità del leader dell’ANP che va scemando, Gerusalemme ha fornito ad Abbas una buona piattaforma per articolare una sembianza di leadership, sebbene le sue parole siano in linea con quanto richiesto dalla comunità internazionale anziché con le richieste dei palestinesi. In ogni caso, è da una prospettiva di accettazione che Abbas affronta il discorso su Gerusalemme, piuttosto che da una piattaforma che unisce la battaglia per la città con il resto del territorio storicamente palestinese. Secondo la rivista The Times of Israel, Abbas ha affermato che seguendo un “accordo di pace” con Israele, “Gerusalemme Est sarà palestinese e Gerusalemme Ovest sarà israeliana”. Inoltre, l’agenzia Anadolu ha riportato anche che Abbas abbia detto “l’amministrazione palestinese non lascerà che il Presidente Trump o chiunque altro definisca Gerusalemme la capitale di Israele”. Tuttavia, Abbas non è in alcuna posizione da cui possa dire a Trump come definire Gerusalemme, non solo per lo squilibrio di poteri ma anche come risultato del fatto che l’ANP assecondi le richieste di Israele, Stati Uniti e comunità internazionale. In linea con il compromesso dei due Stati, Abbas sta promuovendo la frammentazione di Gerusalemme, che va contro la battaglia palestinese anti-colonialista. Il fallimento dell’ANP di definire Gerusalemme secondo la prospettiva palestinese rende la retorica di Abbas profondamente fallace. Dividere Gerusalemme in est ed ovest, all’interno di una cornice di occupazione coloniale e militare, va a beneficio esclusivamente di Israele che si è appropriato del territorio palestinese nella stessa maniera. Per Abbas utilizzare un’imposizione accettata a livello internazionale, che garantisce ad Israele il diritto di ulteriori appropriazioni, non costituisce una lotta contro Trump e altre nazioni che faranno lo stesso con lo spostamento di ambasciate.

L’approccio dell’ANP otterrà solo allerte contro le violazioni dei diritti dei palestinesi. È una strategia datata, da cui solo Israele otterrà qualcosa. I palestinesi non solo stanno combattendo contro la decisione di Trump ma anche contro il processione colonizzazione. Per Abbas, in ogni caso, fare di Gerusalemme la propria priorità non ha niente a che fare con i diritti dei palestinesi. È solo un metodo per aggrapparsi ad una visibile violazione, all’interno di un confine sicuro, con l’ovvia conseguenza di avere la comunità internazionale che continua a dettare le procedure attraverso il suo silenzio.

Traduzione per InfoPal di M.D.F.