Abbas eletto presidente dello ‘Stato di Palestina’

Il Consiglio Centrale palestinese ha eletto domenica sera il presidente dell’Anp, Mahmud Abbas, presidente dello Stato di Palestina. L’elezione è avvenuta con la maggioranza dei voti dei membri presenti nell’attuale seduta, riunita per due giorni nella città di Ramallah in Cisgiordania.

Il presidente del Consiglio Nazionale e membro del Consiglio Centrale dell’OLP Salim az-Zanun ha dichiarato dalla sede della presidenza che “il Consiglio Centrale sostituisce il Consiglio Nazionale palestinese nella fase di passaggio tra la vecchia legislatura e la nuova, ricordando quando il Consiglio Centrale stesso elesse il presidente Yasser Arafat presidente dello stato di Palestina, nell’anno 1989; un evento che rafforzò l’indipendenza dello stato”.

Az-Zanun ha poi aggiunto: “Considerato che l’incarico di presidente dello Stato è vacante dall’11/11/2004 – ovvero dalla morte del presidente Yasser Arafat – e dopo aver discusso democraticamente l’argomento sulla base dell’istanza presentata da 75 membri del Consiglio – che chiedevano di eleggere il presidente dello Stato proponendo il presidente dell’Anp Abbas – , la candidatura ha avuto un consenso quasi unanime, con un solo membro contrario”.

Abbas attacca Hamas

Ieri, lunedì 24 novembre, il presidente Mahmud Abbas ha confermato il proseguimento dei lavori per la costituzione dello Stato palestinese “come una realtà stabile sulla nostra amata terra, libera e indipendente in base alla legalità internazionale, e con capitale Gerusalemme”.

Abbas, nel discorso seguito alla sua elezione a presidente dello Stato di Palestina, ha proclamato: “All’anima di Yasser Arafat, alle anime dei martiri, alle centinaia di detenuti della resistenza nelle prigioni, ad ogni palestinese in ogni angolo della patria e in ogni campo profughi della diaspora, dico: noi promettiamo a tutti di proseguire uniti e insieme finché la Palestina non alzerà la sua bandiera sulle mura di Gerusalemme, sui suoi minareti e sulle torri delle sue chiese”.

E ha aggiunto, in riferimento al movimento di Hamas che ha vinto le ultime elezioni legislative: “Se i golpisti di Gaza credono che il controllo dei centri e delle sedi di potere permetterà loro di sottrarci la nostra possibilità di decidere per la nazione, io a loro dico davanti al nostro popolo: voi sognate, sognate, sognate”.

Abbas ha proseguito dichiarando: “Si stanno compiendo tentativi per utilizzare il golpe di Gaza come punto di partenza per colpire l’unità di rappresentanza legale del nostro popolo, l’unità del popolo stesso e le due ali della patria (…) Chi crede di poter costituire un ordine separatista nella Striscia di Gaza non conosce la storia di Gaza, che è rimasta l’unica a rappresentare l’origine dell’identità palestinese indipendente, ed è stata la culla di al-Fatah e delle altre fazioni della rivoluzione”.

Ha poi continuato: “Il golpe non riuscirà a realizzare ciò in cui ha fallito l’occupante”, e ha confermato “il proseguimento dei lavori per porre fine all’assedio di Gaza e alla fame del nostro valoroso popolo, nonostante la presenza di elementi che seminano disordini”.

Hamas: l’elezione di Abbas presidente lo salva dalla sua prossima crisi

Da parte sua, Hamas ha considerato l’elezione di Mahmud Abbas a presidente dello Stato di Palestina da parte del Consiglio Centrale “un tentativo per salvarlo dalla sua crisi imminente, che giungerebbe alla fine del suo mandato il 9 gennaio dell’anno prossimo”.

Il portavoce del movimento di Hamas, Fawzi Barhum, ha dichiarato in un comunicato stampa: “Chi elegge il presidente è il popolo, e non il Consiglio Centrale o qualsiasi altro organo dell’Olp, la quale ha perso la sua legittimità”, sottolineando infatti che lo stesso Consiglio “non è stato eletto e non rappresenta il popolo palestinese”.

 

 

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