‘Abbas, non piegarti alle pressioni americane

Di Khalid Amayreh

Pal-Info. Con una nuova sfacciata provocazione che sfida chiunque voglia conservare un barlume di speranza per la pace in questa parte del mondo, Israele ha annunciato i suoi piani per costruire, nei pressi di Betlemme, più di cento unità abitative coloniali su terra palestinese occupata.

L'annuncio è considerato un vero e proprio insulto a un'intera comunità nazionale, i cui rappresentanti all'Onu sono appena stati offesi da una nuova dose di menzogne di Benjamin Netanyahu circa il desiderio di Israele per la pace.

È un insulto al Quartetto (Usa, Ue, Russia e Ou) che solo pochi giorni fa annunciava piani per la ripresa dei cosiddetti colloqui di pace tra Israele e i palestinesi.

È esplicitamente un insulto all'America, gettata nel gabinetto della storia da Israele e da ebrei americani. L'amministrazione Obama, che trema di paura al solo pensiero di far innervosire Israele, si oppone fermamente alla richiesta palestinese per la membership all'ONU, sostenendo che “uno Stato palestinese potrà essere ottenuto solo tramite negoziati”.

Inutile dirlo, l'affronto israeliano dovrebbe essere piuttosto imbarazzante per i funzionari americani. Tuttavia, per provare imbarazzo, si dovrebbe almeno possedere una parvenza di onore, dignità e rettitudine, qualità che la maggior parte dei politici americani ha perso da tempo.

In ogni caso, non si può dare ciò che non si possiede.

È vero, il Dipartimento di Stato americano ha rilasciato dichiarazioni critiche sulla decisione americana. Tuttavia, non è necessario essere dotati di un elevato quoziente intellettivo per rendersi conto che simili inutili dichiarazioni sono false, insensate e prive di un vero significato.

Centinaia di dichiarazioni simili sono invero state emesse, ma Israele l'ha sempre avuta vinta, e le prostitute politiche di Washington hanno dovuto tacere, altrimenti sarebbero state licenziate, e in modo scandaloso. Ricordatevi di Andrew Young!!!

Dunque, come si rapporterà il presidente dell'Autorità palestinese (Anp) Mahmoud 'Abbas alla raccomandazione del Quartetto di avviare dei colloqui tra un Israele arrogante e una debole Anp, ridotta a un supplice sconfitto tanto da dover elemosinare perfino l'ossigeno da Israele?

Molti palestinesi si sono fatti trascinare eccessivamente dall'euforia per il discorso di 'Abbas all'Assemblea Generale dell'Onu. Il sentimento, pur se genuino e comprensibile visti i decenni di incessante sofferenza palestinese, è tuttavia prematuro e certamente esagerato e sproporzionato.

In ultima analisi, i soli discorsi, per quanto eloquenti, non liberano una patria né un popolo dalla nefasta stretta mortale della più malvagia e nazista occupazione militare della storia.

L'annuncio israeliano di piani per costruire più insediamenti è una vera e propria discolpa per quei palestinesi che hanno reagito al discorso di 'Abbas con riserva, circospezione e perfino sospetto.

È auspicabile che con quest'ultimo affronto deliberato del governo sio-nazista di Benjamin Netanyahu, e con il completo fallimento dell'amministrazione Obama nel fare qualcosa in proposito – a parte emettere le dichiarazioni stanche e menzognere che abbiamo sentito fino alla nausea – la leadership palestinese non dia più credito alle assicurazioni e alle promesse americane. Dopotutto, queste si sono rivelate completamente mendaci ed insincere.

Per cui, 'Abbas deve liberare se stesso e la sua leadership dalla vulnerabilità di essere ingannato, blandito e ipnotizzato dalle bugie americane.

Se non lo fa, tuttavia, e “Halima torna alle sue vecchie abitudini”, come recita l'adagio palestinese, allora ho paura che 'Abbas perderà stima, levatura e supporto tra la maggioranza dei palestinesi.

Non deve accettare di riprendere il dialogo con questo governo di Israele manifestamente criminale. Questo governo non vuole la pace e chiunque pensi il contrario è ubriaco, sogna ad occhi aperti, o entrambe le cose.

Come potrebbe Israele cercare veramente la pace quando l'entità sionista continua a costruire insediamenti su una terra occupata e a trasferire centinaia di migliaia dei suoi cittadini su una terra che appartiene ad un altro popolo?

Israele afferma che la terra occupata della Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza è un territorio conteso. Bene, allora perché Israele continua a divorare i pezzi “contesi” di formaggio fino al punto che ormai ne è rimasto pochissimo?

Onestamente, non ci può essere pace con questa entità nazista.

Infine, l'espansione degli insediamenti israeliani è anche un insulto alle nuove regole dell'Egitto che ha di recente riaffermato la sua dedizione al trattato di pace tra Israele ed Egitto del 1979.

È un insulto perché nessuno degli sventurati termini prevede che Israele abbia carta bianca per rubare e colonizzare la terra palestinese in Cisgiordania.

Ciò significa che il governo egiziano ha il diritto legittimo, perfino un dovere islamico e nazionale, di abrogare o almeno di smettere di rispettare gli obblighi stipulati sotto quel trattato.

In ogni caso, il popolo egiziano e gli altri popoli arabi presto costringeranno i loro leader a porre fine al famigerato e vergognoso discorso di  compiacenza verso il regime sionista.

La compiacenza nei confronti di Israele può realmente rivelarsi fatale e catastrofica. Israele è un'entità malvagia che, se non verrà sradicata, si diffonderà come un cancro ovunque, seminando morte e decadenza.

Traduzione per InfoPal a cura di Giulia Sola

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