Abdelhakim Awad: Fatah progetta di far tornare segretamente i suoi uomini nella Striscia di Gaza.

Abdelhakim Awad, portavoce del movimento Fatah, ha rivelato che il movimento sta progettando difar tornare segretamente i suoi uomini a Gaza per ricostruire le loro basi e per poter riprendere il controllo della Striscia. Egli prevede che il presidente Mahmoud Abbas possa indire elezioni presidenziali e legislative anticipate.

Nello stesso tempo, in una dichiarazione al giornale londinese Ash-Sharq Al-Awsat, un dirigente egiziano di spicco ha detto: “Il Cairo sta effettuando molti contatti con la parte israeliana per garantire che la Striscia di Gaza non sprofondi in una crisi umanitaria per quanto riguarda il cibo, il petrolio, il gas, acqua, la corrente elettrica, i generi alimentari”.
E ha aggiunto: "Nonostante il forte rifiuto dell’Egitto alla nascita di un ‘emirato religioso’ sulle sue frontiere, il Cairo non permette ulteriori sofferenze al popolo palestinese di Gaza. L’Egitto ha informato le autorità israeliane di questa posizione.Crediamo che abbiano capito la posizione”.

Ha poi spiegato che l’Egitto inviterà i due movimenti di Fatah e di Hamas a un dialogo per risolvere la crisi attuale e per raggiungere un accordo per quanto riguarda il piano di lavoro nazionale palestinese.

Abdelhakim Awad ha affermato che Abbas indirà elezioni anticipate fra due mesi e ha precisato che "Fatah vincerà qualsiasi elezione futura. Il 75% del popolo palestinese appoggia le decisioni di Abbas".

Per quanto riguarda i mezzi per uscire dalla crisi attuale, Awad ha dichiarato che Hamas "deve scusarsi per quanto ha commesso. Se accetta il ricorso alle elezioni, allora ci muoveremo in tal senso".

Per quanto concerne i motivi del crollo improvviso del movimento di Fatah e delle sue forze a Gaza, ha spiegato: "Non abbiamo suonato le trombe della guerra contro Hamas, nonostante il bombardamento delle nostre sedi, gli ostacoli logistici. Il livello di armamenti di  Hamas è migliore".

Del rapporto tra le forze di atah e Mohammad Dahlan, consigliere del presidente palestinese per la sicurezza nazionale, ha spiegato: "La dirigenza che si trova in Egitto conosce bene Dahlan".

Il dirigente egiziano ha sottolineato che il Cairo "osserva da vicino il comportamento dei dirigenti di Hamas nella Striscia di Gaza. Se essi rispetteranno gli accordi firmati dall’Autorità, in particolare i trattati di import-export, il valico di Rafah, se saranno disponibili a restituire le sedi dell’Anp e a raggiungere un accordo con Fatah per quanto riguarda i punti di divergenza, allora inviteremo entrambe le fazioni al dialogo.
L’Egitto non ha chiesto a nessuno della appartenenza politica. Ha ospitato decine di militanti di Fatah, tra cui ricercati dalle autorità israeliane, e del movimento di Hamas".

Awad si è detto speranzoso che Israele non invada Gaza, perché "ciò porterà a gravi conseguenze su tutta la zona. Confermiamo di nuovo l’appoggio dell’Egitto all’unità dei territori palestinesi occupati nel 1967: Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, e la Striscia di Gaza".

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