Abder- Rabbo: ‘Un governo di transizione indipendente per un anno è una delle soluzioni possibili’.

Dal nostro corrispondente.

 

Yaser Abder-Rabbo, membro del consiglio esecutivo dell’OLP, ha riferito che un governo transitorio indipendente per un anno è una delle soluzioni proposte. E ha sottolineato che, nel caso che Hamas insista sulle sue condizioni politiche per la formazione di un governo di unità che comprenda tutte le fazioni – fatto impossibile -, si renderà necessario cercare un’alternativa. Tale alternativa è rappresentata da personalità indipendenti che non appartengono ad alcuna delle fazioni, e formare un governo per un anno. Abder-Rabbo ha aggiunto che durante questo anno di transizione, il parlamento deve dare la fiducia e garantire la sicurezza, nel frattempo le fazioni continueranno a incontrarsi e a trovare altre soluzioni o a proporre nuove elezioni.

 

Rispondendo alla domanda sulle elezioni anticipate, Abder-Rabbo ha chiarito che fino ad ora il dialogo con il movimento di Hamas e la sua dirigenza non ha avuto esito, e ha spiegato che “ci sono forme di trattative che sono giunte alla fine: ci si accorda su punti sui cui cui poi si rinuncia, poi si torna di nuovo al dialogo e si ricomincia daccapo”.

E ha proseguito: “C’è chi dice che non pone condizioni, poi si scopre che le condizioni esistono. Io non capisco questa lingua inaffidabile della politica. Che importanza ha se non si pone l’obiettivo di spiegare alla popolazione le cose con semplicità?

Ha precisato Abder-Rabbo in un’intervista a Radio Palestina, mandato in onda ieri, che “il governo di cui ha parlato il primo ministro Ismail Haniyah nel suo discorso di venerdì scorso, è lo stesso attualmente in vigore con solo l’aggiunta di qualche rappresentante delle altre forze politiche. E poi si dice che questo è un governo di unità nazionale! Ciò conferma che questo governo non porterà alla soluzione della crisi né interna né esterna, ma alla continuità del boicottaggio contro il popolo palestinese. Se Israele e la comunità internazionale continueranno con il pretesto che non è possibile trattare con questo governo, noi dobbiamo pensare che non viviamo in un’isola, e per quanto possa essere grande la Striscia di Gaza, essa non rappresenta un continente che ha la capacità di sopravvivere isolato dal mondo”.

 

Per quanto riguarda la visita del ministro degli Esteri del Qatar nei Territori occupati, Abder-Rabbo ha chiarito che esiste una proposta politica presentata dai qatarioti, composta da sei punti che comprendono il piano del Quartetto internazionale (il rispetto dei trattati firmati, l’accettazione della soluzione dei due stati come previsto dal presidente americano Bush, il rispetto della legalità internazionale, la fine delle violenze reciproche tra le due parti, la ristrutturazione e la riattivazione dell’OLP come previsto nell’accordo del Cairo, come base di riferimento del governo e del presidente), in aggiunta, che la competenza politica spetti all’OLP e alle organizzazioni in esso contenute, al presidente dell’Anp, e che il governo rispetti tutti gli accordi raggiunti durante le trattative (se ce ne saranno in base alla legalità internazione).

 

E ha aggiunto che il ministro degli Esteri del Qatar effettuerà un viaggio all’estero – che comprenderà anche Damasco – per avere risposte dai dirigenti di Hamas sui sei punti presenti nel piano -, poi si recherà a Gaza per incontrare il presidente Abu Mazen e presentare il resoconto dei suoi incontri. “Questi incontri saranno gli ultimi per uscire dalla crisi e per farci uscire dal tunnel dei punti fermi e delle parole oscure”.

Abder-Rabbo ritiene crede che se non si raggiunge un risultato con la mediazione del Qatar, allora non ci sarà via d’uscita se non tornare alle elezioni anticipate: “Se continua questa politica, la nostra questione morirà nella situazione nella quale ci troviamo”.

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