Abu Dis diventerà la nuova capitale della Palestina?

PIC. In un contesto in cui i movimenti politici tentano di portare avanti un processo di pace sotto la sponsorizzazione dell’amministrazione americana, recentemente i media hanno riportato la notizia della proposta di rendere Abu Dis la capitale dello stato di Palestina anziché Gerusalemme. La città si trova a est di Gerusalemme occupata ed è separata dalla città dal Muro dell’Apartheid. I suoi confini occidentali sono a soli due chilometri dalla moschea Al-Aqsa.

L’avvocato Bassam Bahar, capo del Comitato per la difesa e la sistemazione del territorio di Gerusalemme est occupata, ha rilasciato una sua dichiarazione al giornalista di PIC affermando che, seppure l’area totale della città di Abu Dis si estenda per circa 32.000 dunum, il governo locale e l’amministrazione civile israeliana permettono le costruzioni solo in un’area di 500 dunum. Il resto del territorio è stato isolato a favore degli insediamenti di Kedar e Ma’aleh Adumim.

Oggi la popolazione di Abu Dis ammonta a circa 15.000 abitanti, numero che comunque aumenta fino a 25.000 grazie agli studenti dell’Università Al-Quds, molti dei quali vivono nella città.

Bahar ha detto che il grande progetto di insediamento israeliano, noto come “Gerusalemme 2020”, ha causato l’amputazione di vaste aree del territorio della città in favore degli insediamenti israeliani, incluso il “progetto E1”, la tangenziale e il progetto di delocalizzazione dei beduini vicino la città di Abu Dis, che indica che questi progetti interesserebbero i residenti della città e li isolerebbero in futuro.

Isolamento della città. 

Bahar ha sottolineato che le autorità di occupazione israeliane intendono costruire un altro muro a est della città al fine di isolarla, oltre a essere in procinto di varare un piano per deportare la popolazione beduina, composta da cinquemila persone. Ciò comporterà sicuramente problemi sociali, economici e di salute.

La città di Abu Dis era collegata a Gerusalemme ed era un quartiere della città santa. Dista soli cinque minuti, utilizzando il trasporto pubblico, ed è più vicina a Gerusalemme e alla Moschea Al-Aqsa rispetto ai quartieri di Shu’fat e Beit Hanina.

Gerusalemme era l’ancora di salvezza per i residenti di Abu Dis, i cui abitanti si sono affidati all’appoggio di Gerusalemme principalmente da un punto di vista economico e sociale, così come nei settori della salute e dell’istruzione. I malati erano curati negli ospedali di Gerusalemme mentre gli studenti frequentavano le scuole della città santa. Molti erano i venditori che, provenendo da Abu Dis, si recavano a Gerusalemme per mostrare i loro prodotti nei mercati.

In seguito alla costruzione del Muro di separazione, la città di Abu Dis e le aree limitrofe hanno sofferto di una carenza di servizi sanitari.

Per quanto riguarda i collegamenti con la Cisgiordania, Bahar afferma che non vi sono contatti con le città e i villaggi della Cisgiordania a causa dei posti di blocco israeliani, che rendono difficile per i residenti della città accedere alla Cisgiordania. Eppure, nonostante il Muro, i residenti cercano di comunicare con Gerusalemme in molti modi diversi.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio