Abu Hamdiyeh: il suo tumore curato con antidolorifici e antibiotici

Betlemme – Ma’an. L’avvocato di Maysara Abu Hamdiyeh, morto in un penitenziario israeliano martedì scorso per un tumore, ha dichiarato che il personale medico carcerario ha rifiutato le cure al suo assistito somministrandogli solo antibiotici e antidolorifici.

Rami Alami ha incontrato Abu Hamdiyeh nella prigione di Eshel lo scorso 12 marzo e la registrazione del loro incontro testimonia la lunga battaglia sostenuta dal detenuto contro le autorità israeliane per ottenere cure mediche adeguate.

Durante l’incontro, avvenuto alcune settimane prima del decesso, Abu Hamdiyeh ha dichiarato di aver ricevuto solo antidolorifici per curare il suo tumore. Incapace di dormire, stare in piedi o camminare, i dottori gli hanno negato la richiesta di un medicinale per combattere l’inappetenza.

L’avvocato ha dichiarato che Abu Hamdiyeh era apparso stanco e indebolito e che riusciva a malapena a parlare. La voce di Abu Hamdiyeh era talmente flebile che era stato necessario far ripetere quanto diceva a un altro detenuto.

Abu Hamdiyeh ha raccontato al suo avvocato che ad Agosto era andato dai dottori del carcere di Ramon per un violento mal di gola e per un rigonfiamento delle ghiandole salivari e linfatiche. In quell’occasione il medico gli prescrisse un antibiotico senza procedere ad altri accertamenti.

In seguito gli venne somministrata un’iniezione contro l’influenza che aumentò il dolore al petto, ma di nuovo il medico si rifiutò di verificare meglio le sue condizioni di salute.

Solo a ottobre la prigione approvò una visita in ospedale che però venne posticipata per due volte.

Quando Abu Hamdiyeh fu portato finalmente al Soroka Hospital, a dicembre, le autorità carcerarie dissero erroneamente ai dottori che aveva un problema all’occhio e così venne riportato alla prigione di Ramon senza aver fatto alcuna analisi.

È tornato in ospedale il 10 gennaio, dopo aver perso 14 chili. Una biopsia ha rivelato la presenza di cellule tumorali in gola, già propagate al sistema ghiandolare.

Una settimana dopo, Abu Hamdiyeh era di nuovo in ospedale per un dolore acuto alla gola e difficoltà nel respirare e deglutire. È stato sottoposto a endoscopia a cui non è seguito alcun trattamento.

Il 24 gennaio è stato trasportato nella clinica del carcere di Ramle per una radiografia al torace e poi di nuovo nella prigione di Ramon. Il viaggio è stato impegnativo e in quell’occasione gli hanno dato degli antidolorifici.

Il 10 marzo, Abu Hamdiyeh è stato trasferito dalla prigione di Ramon a quella di Eshel.

Ammesso al Soroka Hospital il 30 marzo, è deceduto tre giorni dopo.

Traduzione per InfoPal a cura di Valentina Iacoponi