
Gaza – The Palestine Chronicle. Un alto funzionario del Movimento di resistenza palestinese Hamas ha annunciato la disponibilità del gruppo ad avviare un dialogo con gli Stati Uniti, poche ore dopo l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas.
Questa rara mossa di Hamas, che ha a lungo criticato Washington per il suo incrollabile sostegno a Israele, mira a espandere le relazioni internazionali del gruppo e a migliorare la sua immagine globale.
Mousa Abu Marzouk ha dichiarato in un’intervista telefonica di domenica al New York Times: “Siamo pronti a dialogare con gli Stati Uniti e a raggiungere intese su tutto”.
L’alto funzionario di Hamas ha aggiunto che il movimento è disposto a ospitare a Gaza un inviato dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump e che, se necessario, fornirà anche protezione.
“Si può venire a Gaza a vedere e cercare di capire i sentimenti e desideri della gente, in modo che la posizione statunitense possa essere basata sugli interessi di tutte le parti, e non solo di una”, ha spiegato.
Abu Marzouk ha osservato che tale dialogo potrebbe aiutare Washington a comprendere i sentimenti e le aspirazioni dei palestinesi, portando potenzialmente a una posizione statunitense più equilibrata che rifletta gli interessi di tutte le parti anziché favorire una sola.
Sabato la NBC News ha riferito che l’inviato di Trump in Medio Oriente, Steven Witkoff, sta valutando la possibilità di recarsi a Gaza per aiutare a sostenere il cessate il fuoco, secondo un membro della squadra di transizione di Trump che ha familiarità con il processo di tregua.
Secondo il New York Times, non è chiaro se le dichiarazioni di Abu Marzouk riflettano la posizione di tutti gli alti dirigenti di Hamas, compresi Mohammed Sinwar e Ezzedine Haddad, due importanti comandanti militari di Gaza.
Il ruolo di Trump.
Abu Marzouk ha elogiato l’attuale presidente degli Stati Uniti, il cui ruolo è stato decisivo per il raggiungimento del cessate il fuoco.
“Se non fosse stato per il presidente Trump, per la sua insistenza nel porre fine alla guerra e per l’invio di un rappresentante decisivo, l’accordo non sarebbe avvenuto”, ha riferito Abu Marzouk, riferendosi a Witkoff.
È probabile che Hamas debba fare concessioni per assicurarsi gli aiuti internazionali necessari alla ricostruzione di Gaza. Mentre il gruppo ha espresso la volontà di rinunciare al governo civile di Gaza, si rifiuta di smantellare la sua ala militare, secondo il giornale.
Gli Stati Uniti hanno classificato Hamas come “organizzazione terroristica” dal 1997, una designazione condivisa da altri Paesi occidentali. Tuttavia, negli ultimi anni, Hamas ha compiuto sforzi per migliorare le sue relazioni con i governi occidentali, tra cui la pubblicazione di un documento politico nel 2017 che delineava posizioni più moderate rispetto alla sua carta costitutiva.
Pur indicando la disponibilità ad accettare uno Stato palestinese lungo i confini del 1967 come “formula di consenso nazionale”, il documento ha mantenuto il rifiuto di riconoscere Israele.
Traduzione per InfoPal di F.L.