Abu Obeida, leader delle brigate Qassam: nuova esplosione di violenze se Israele impedirà la ricostruzione di Gaza

Rafah-Afp. L’ala militare di Hamas giovedì  ha messo in guardia contro un rinnovato scoppio di violenze, se Israele non permetterà la ricostruzione della Striscia di Gaza martoriata dalla guerra israeliana di luglio-agosto di quest’anno.

“Stiamo dicendo a tutte le parti che se l’assedio di Gaza e gli ostacoli per la ricostruzione rimarranno, ci sarà una nuova esplosione”, ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam.

Una devastante guerra di 50 giorni tra Israele e Hamas che si è conclusa il 26 agosto ha ucciso più di 2.140 Palestinesi, la maggior parte dei quali civili, e 73 Israeliani, la maggior parte dei quali soldati.

Gaza è rimasta sotto il rigido assedio israeliano dal 2006, con materiali da costruzione strettamente limitati “per paura che i militanti potessero usarli forgiando armi o costruendo fortificazioni”.

Le Nazioni Unite hanno negoziato un accordo che permette la fornitura di materiali da costruzione a Gaza, assicurando che non saranno deviati da Hamas.

La scorsa settimana, le Nazioni Unite hanno annunciato il meccanismo di ricostruzione temporanea che dovrebbe essere implementato sotto l’egida del governo di unità nazionale palestinese recentemente formatosi.

“Noi riteniamo il nemico pienamente responsabile di un’esplosione se la ricostruzione non inizia”, ha detto Abu Obeida durante  una manifestazione nella città di Gaza, avvertendo che “la lotta non è finita”.

Il dirigente di Hamas, Khalil al-Haya, intervenendo alla manifestazione, a cui hanno partecipato decine di uomini armati e circa 1.500 persone, ha chiesto un rinnovato dialogo tra il suo movimento e la fazione rivale Fatah.

Hamas e Fatah, all’inizio di quest’anno, ha firmato un accordo di riconciliazione per porre fine ai sette anni di rivalità sanguinosa che ha portato la Cisgiordania e Gaza ad essere governate da amministrazioni separate.

Ma Mahmoud Abbas, dopo una serie di esplosioni a Gaza, la settimana scorsa, che hanno colpito le proprietà del suo partito, Fatah, ha accusato Hamas di cercare di distruggere gli sforzi per l’unità.

Haya, il cui movimento ha negato qualsiasi legame con le esplosioni, ha invitato Abu Mazen a non usare gli attacchi come “un mezzo per eludere la riconciliazione” e ha invitato Fatah “a tornare a un dialogo comune”.

Traduzione di Edy Meroli