Abu Rudaina: decisione israeliana di sviluppare gli insediamenti ostacola i negoziati

Ramallah-Ma’an. Il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudaina, ha condannato la decisione del governo israeliano di includere 20 insediamenti, e Gerusalemme, nel piano di sviluppo delle città israeliane.

“Condanniamo questa decisione, parte di una politica israeliana che cerca di ostacolare i tentativi dell’amministrazione statunitense per far avanzare il processo di pace”, ha affermato Abu Rudaina in un comunicato stampa diramato domenica 4 agosto.

Ha aggiunto che “tutti gli insediamenti sono illegali e nessuna azione o decisioni israeliana cambierà questo fatto”.

Domenica 4 agosto, nella sua consueta riunione settimanale, il governo israeliano ha approvato un piano di sviluppo che riguarda alcune località israeliane di “priorità nazionale”, che riceveranno un supporto in diversi campi. La lista comprende 20 insediamenti, di cui 4 sono isolati.

Nello stesso contesto, il ministro israeliano Silvan Shalom, ha dichiarato, domenica sera, che i palestinesi hanno rifiutato una proposta avanzata dal primo ministro Benjamin Netanyahu, che avrebbe congelato, parzialmente, la costruzione negli insediamenti situati al di fuori dei principali blocchi coloniali in Cisgiordania, al posto di rilasciare i detenuti.

Durante un’intervista rilasciata ad una radio ebraica, Shalom ha dichiarato: “Sebbene quella di rilasciare i prigionieri palestinesi è stata una decisione difficile, la posizione degli Usa e la nuova situazione creatasi non ci ha permesso di trovare alternative”.

Il 13 di questo mese è prevista l’uscita, dalle carceri israeliane, di un primo gruppo di detenuti palestinesi veterani, in concomitanza con la ripresa dei negoziati dopo tre anni di stallo. Essi faranno parte dei 104 prigionieri che Israele dovrebbe rilasciare in quattro fasi.