2008-05-27 19:40
ABUSI SU MINORI, FORZE DI PACE ONU NEL MIRINO
ROMA – Casi di abusi e sfruttamento sessuale di minori, anche di seianni, da parte di appartenenti alle forze Onu di peacekeeping e
operatori umanitari, continuano a verificarsi in paesi in emergenza e
sono sottostimati e poco documentati perché le vittime hanno paura di
parlare. Si tratta di una "piccola minoranza" di operatori, che però
infangano il lavoro meritorio e vitale di tanti loro colleghi. Lo
denuncia il nuovo Rapporto di Save the Children "Nessuno a cui
dirlo", frutto di interviste, gruppi di discussione e incontri che
hanno coinvolto minori, operatori umanitari, personale delle missioni
Onu, addetti alla sicurezza, in nazioni in situazioni di emergenza o
post conflitto.
La ricerca segue di due anni uno studio analogo condotto in Liberia
da Save the Children. "Nonostante le dichiarazioni di impegno da
parte di governi organizzazioni internazionali – commenta Valerio
Neri, direttore di Save the Children Italia – il rapporto documenta
come abusi nei confronti di minori continuino in paesi e aree in
emergenza e come queste situazioni restino per lo più sommerse. E’
necessario fare in modo che i bambini non continuino a soffrire in
silenzio e siano invece incoraggiati e aiutatati a denunciare quanto
hanno subito".
– PAURA DI PARLARE: è molto forte: un ragazzo del Sudan ha detto che
le vittime temono che, se parlano, l’abusante possa cercarli e fare
loro del male, che le agenzie smettano di dare loro gli aiuti, temono
di essere emarginati dalle famiglie e comunità o addirittura puniti:
"Questo ci lascia intendere – prosegue Nesi – che per ogni abuso
identificato ce ne sono probabilmente molti che rimangono nascosti e
sconosciuti".
– CHI SONO LE VITTIME: Prevalentemente orfani, o separati dai
genitori, o con famiglie che dipendono dagli aiuti umanitari. A
prevalere per numero sono le bambine rispetto ai maschi e l’età media
delle vittime è di 14-15 anni anche se il rapporto attesta di abusi
anche ai danni di bambini di 6 anni.
– GLI ABUSI: i più frequenti sono commenti, frasi volgari o dal
contenuto sessuale, cioé "abusi verbali" (sono testimoniati dal 65%
degli intervistati); segue il sesso "coatto" (55%), a cui i minori
sono indotti magari in cambio di cibo, soldi, sapone, in rari casi di
beni "di lusso" come il cellulare. Frequenti anche le molestie (55%).
Benché meno frequente (30%) la violenza sessuale di singoli ma anche
di gruppi su minori.
– CHI ABUSA: possono appartenere a qualsiasi organizzazione, sia essa
umanitaria, o di peacekeeping o di sicurezza; non ci sono differenze
di livello o grado, dai più bassi ai più alti; manager; fare parte
dello staff locale o internazionale. Ma è il personale delle missioni
di pace risulta quello numericamente più coinvolto: dei 38 gruppi di
lavoro in cui si è svolta la ricerca, 20 hanno indicato nei
peacekeepers gli autori più frequenti degli abusi. Un dato confermato
anche dalle Nazioni Unite: sul totale delle denunce di sesso con
minori a carico di operatori Onu nel 2005, 60 su 67 riguardano le
truppe del Dipartimento Onu delle Operazioni di Peacekeeping (Dpko).
– UNA PICCOLA MINORANZA: "Sono comportamenti inqualificabili —
spiega Neri – queste persone sono per fortuna una piccola minoranza.
La gran parte degli operatori non commette alcun abuso e fa bene e
con la massima serietà il proprio lavoro".
– APPELLO SAVE THE CHILDREN: tutte le agenzie debbono essere
consapevoli di poter essere interessate da questo problema e che
quindi vanno messe in campo importanti misure sia per prevenirlo che
per contrastarlo. Finora, conclude Neri "sia l’Onu sia le agenzie
umanitarie hanno preso alcuni importanti impegni di principio che
però ancora non si sono tradotti in fatti concreti". Tre le
raccomandazione: realizzazione di un efficace meccanismo di denuncia
su base locale; istituzione di una figura di controllo, a livello
globale; incremento degli investimenti destinati a risolvere alle
radici il problema.
VIDEO
Abusi su minori: Onu nel mirino/ video: http://www.ansa.it/norep/
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Italia, un minore su 4 a rischio poverta’: http://www.ansa.it/norep/
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(http://www.ansa.it/opencms/export/site/
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