Ibrahim è stato brutalmente colpito in faccia, sul petto e sulle mani con il calcio dei fucili, dopo che una cinquantina di soldati avevano invaso la casa della sua famiglia, a Beit Hanina, a Gerusalemme Est.
Tutti i membri della famiglia sono stati imprigionati in una stanza, mentre i militari ispezionavano l’intero edificio di sei piani.
Ibrahim ha subito diverse fratture e escoriazioni in tutto il corpo, ed è stato poi arrestato e portato davanti a un tribunale che ha prolungato il fermo fino a giovedì, con il pretesto della “minaccia alla sicurezza israeliana”.
Durante la sessione della corte, un poliziotto ha affermato che Ibrahim aveva tentato di rubare l’arma a un soldato, durante l’incursione nell’abitazione di famiglia. Tuttavia, l’avvocato della difesa ha affermato che nessuno può credere che un ragazzo di 17 anni è in grado di attaccare 50 soldati dei corpi speciali israeliani. Nonostante ciò, il giudice ha esteso il fermo fino a giovedì.