Accuse tra Fatah e Hamas sull’uccisione di due soldati israeliani

Gaza – Ma'an. I funzionari di Hamas hanno accusato l'Autorità nazionale palestinese (ANP) di creare instabilità a Gaza catturando i membri delle fazioni della resistenza e cercando di consumare inutilmente le energie da destinare alla causa nazionale. A riportarlo è un portavoce del movimento.

I commenti sono giunti in seguito a una serie di accuse rivolte da membri di Fatah e Hamas riguardo al coinvolgimento di alcuni combattenti – appartenenti a Hamas – nella morte di due soldati israeliani, avvenuta la settimana scorsa. Il governo de facto di Gaza ha dichiarato di aver già messo agli arresti i combattenti in questione, ma i funzionari di Fatah hanno chiesto con insistenza che venissero fornite informazioni dettagliate su di loro.

Il portavoce di Hamas, Hammad ar-Ruqab, ha quindi riportato: “L'ANP sta cercando di creare instabilità in maniera clamorosa, incitando chi ha degli obiettivi diversi dai suoi.”

Le accuse sulla morte dei soldati israeliani sono state lanciate principalmente da Muhammad Dahlan, membro del Comitato centrale di Fatah ed ex uomo-chiave di Gaza, che è però sospettato di aver chiesto a un ex funzionario dell'intelligence (ex sottoposto di Dahlan) alcune mappe dettagliate sulla locazione delle case dei presunti responsabili dell'attentato; questo dopo che lo stesso Dahlan aveva affermato che costoro erano già agli arresti, tenuti in custodia dal governo di Gaza.

“Alcuni funzionari dell'ANP – ha proseguito ar-Ruqab – stanno cercando di pedinare i membri della resistenza e di radunare i servizi segreti per boicottare le operazioni dei combattenti: si sta chiaramente tentando di nuocere alla resistenza di Gaza”.

Il portavoce ha quindi invitato a portare in tribunale i palestinesi che cercano di minare la causa palestinese e di “cospirare con l'occupazione”. Ha inoltre chiesto al governo di Gaza di “colpire con il pugno di ferro chiunque cerchi di cedere informazioni sulle attività della resistenza”.

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