Acqua ai coloni e terre confiscate ai palestinesi.

Nazareth – Infopal. Fonti di stampa israeliane rivelano che il governo israeliano sta studiando la possibilità di confiscare terreni privati palestinesi vicino a Ramallah per creare un impianto di depurazione per il vicino insediamento ebraico.

Il quotidiano israeliano “Haaretz” e la radio militare, ieri, lunedì 28 dicembre, hanno riferito che il giorno prima la Procura Generale israeliana ha informato la Corte Suprema che sta esaminando la possibilità di confiscare terreni privati palestinesi in Cisgiordania; tale comunicazione giunge in risposta ad una petizione presentata al tribunale israeliano dall'organizzazione per i diritti umani “Yesh Din” contro l'intenzione delle autorità israeliane di confiscare terreni di proprietà privata nella cittadina palestinese di Ain Yabrud, vicino a Ramallah, per creare un impianto di depurazione per la vicina colonia ebraica di Ofra.

Il giornale ha aggiunto che il Procuratore generale aveva stabilito, in una delle precedenti delibere della Corte Suprema, che l'impianto di depurazione è stato costruito illegalmente, senza il rilascio di regolari permessi di costruzione. Ieri l'altro la Procura ha informato la Corte che una delle possibilità all'esame per legittimare la costruzione della centrale in questione è la confisca di terre palestinesi a Ain Yabrud.

“Haaretz” ha poi riferito che l'impianto di depurazione si estende su una superficie di 3,7 ettari, di cui 3,3 sottoterra, e comprende fognature e condotte. I lavori del progetto, contrariamente al piano regolatore della regione, erano cominciati nel 2007.

E ha aggiunto che “nonostante il fatto riguardi una costruzione non autorizzata e perciò illegale, il Procuratore generale nella sua risposta al tribunale concernente l'impianto di depurazione considera tale impianto un 'fatto compiuto' e non sembra interessato ad applicare la legge per restituire la terra ai suoi proprietari”.

 

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