Adalah: fine del taglio di rifornimenti d’acqua ai Palestinesi della Cisgiordania

unnamedImemc. Adalah, il Centro per i diritti della minoranza araba in Israele, ha inviato una lettera al governo israeliano, ai militari e ai funzionari responsabili dell’erogazione dell’acqua chiedendo la fine dei tagli della fornitura d’acqua ai residenti palestinesi della Cisgiordania occupata.

“In violazione dei trattati internazionali, Israele ha tagliato l’approvvigionamento idrico fino al 70%, lasciando le case senza acqua corrente, causando la chiusure di fabbrica, gravi danni all’agricoltura, morte di bestiame”, ha affermato il centro.

Secondo quanto riportato dai media e le denunce dei residenti della Cisgiordania ad Adalah, Mekorot, la società idrica israeliana, ha ridotto significativamente la quantità d’acqua che sta fornendo ai Palestinesi della Cisgiordania, dall’inizio di giugno 2016. Si prevede che questi tagli d’acqua continuino per tutta l’estate.

Secondo i rapporti, informa WAFA, lo Stato di Israele ha notificato all’Autorità palestinese per l’acqua che, dal mese di giugno, la fornitura idrica convogliata in Cisgiordania sarebbe stata decurtata del 50/70 per cento rispetto ai livelli precedenti.

Questa riduzione ha aggravato ulteriormente la carenza idrica affrontata dai residenti palestinesi di tutta la Cisgiordania, che deriva dal controllo israeliano sulle fonti d’acqua dolce.

Nella sua lettera al ministro delle Infrastrutture, Yuval Steinitz, al coordinatore delle attività del governo nei Territori (COGAT) generale Yoav Mordechai, e a Shimon Ben Hamo della Mekorot, società idrica nazionale, l’avvocato Muna Haddad  dell’Adalah ha dettagliato le gravi ripercussioni dei tagli d’acqua sui residenti della Cisgiordania.

“La riduzione della quantità e della pressione dell’acqua impedisce il riempimento dei serbatoi nelle comunità palestinesi. Di conseguenza, in alcune delle comunità, tra i villaggi di Salfit, Azmut, Salem e Dir al-Hatab nel nord della Cisgiordania, il flusso d’acqua per le  abitazioni residenziali è stato quasi completamente tagliato da oltre due settimane.

“I tagli hanno anche causato la chiusura di fabbriche, danni a giardini e terreni agricoli e la morte di bestiame per disidratazione. La situazione, aggravata da un periodo di forte calore durante le ultime settimane e destinato a continuare nei mesi estivi, sta causando danni significativi ai residenti della Cisgiordania”, ha scritto l’avvocato Haddad.

La lettera di Adalah, inviata il 23 giugno 2016, ha anche evidenziato la drammatica differenza nell’accesso e fornitura d’acqua fra i residenti palestinesi della Cisgiordania e i coloni ebrei israeliani.

“Anche prima di questa decisione [di tagliare la fornitura d’acqua in Cisgiordania] che non si applica agli insediamenti ebrei israeliani, la differenza di accesso all’acqua tra residenti palestinesi e coloni ebrei in Cisgiordania era enorme”.

Il centro ha osservato che “i residenti palestinesi, per esempio, sono riforniti per una media di 70 litri di acqua al giorno, mentre la media minima giornaliera  di consumo d’acqua raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è fissata a 100 litri. I coloni ebrei israeliani in Cisgiordania, d’altra parte, hanno accesso a più di 300 litri per persona al giorno”.

Nella lettera, Adalah ha anche osservato che i tagli alla fornitura d’acqua ai residenti palestinesi della Cisgiordania violano le convenzioni internazionali ratificate da Israele tra cui il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, che determina il diritto ad un adeguato standard di vita, e nello specifico dettaglia il diritto al cibo e ai bisogni fondamentali dell’esistenza umana – tra cui all’acqua. L’articolo 24 della Convenzione sui Diritti del Bambino, determina altresì che gli Stati firmatari siano obbligati a fornire acqua potabile; gli articoli 47 della Convenzione dell’Aia e 33 della Quarta Convenzione di Ginevra proibiscono il saccheggio che, in questo caso, si applicherebbe alla pratica di Israele di trasferire risorse idriche della Cisgiordania dai residenti palestinesi ai coloni ebrei israeliani.

“Alla luce di queste gravi violazioni dei diritti umani fondamentali garantiti dal diritto internazionale, Adalah chiede che il COGAT, il ministro delle Infrastrutture e Mekorot sospendano immediatamente i tagli nella fornitura d’acqua ai residenti palestinesi della Cisgiordania”.

Traduzione di Edy Meroli