Adalah: i ministeri israeliani della salute e delle Industrie boicottano le città arabe in Israele

Memo. Un numero di cittadini arabi in Israele ha riferito che le aziende israeliane, come le società elettriche e di comunicazione, si sono rifiutate di fornire i loro servizi a città arabe in Israele a seguito delle proteste che si sono susseguite in queste aree negli ultimi giorni.

Arabs 48, un sito di notizie, ha riportato che Adalah, il Centro Legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele, ha inviato un appello urgente lunedì dopo che il ministero della Salute Israeliano ha deciso di chiudere un importante clinica medica a Umm al-Fahm. Allo stesso modo una serie di imprese, tra cui la società dell’energia elettrica e la compagnia di telecomunicazioni Bezeq e Orange per i servizi di telefonia mobile hanno scelto di chiudere i loro negozi nelle aree arabe impedendo al loro staff di fornire servizi agli arabi e in generale ai loro villaggi e città.
Il ministero della Salute in al-Khdeira, domenica ha annunciato la chiusura di una clinica a Umm al-Fahm specializzata nella cura dei neonati e delle madri in gravidanza.
Precedentemente, la compagnia di telecomunicazioni Bezeq aveva ordinato al suo personale di non entrare in villaggi arabi, inclusi quelle aree che non sono state direttamente protagoniste di manifestazioni o proteste. Adalah ha ricevuto numerose lamentele riguardanti altre compagnie che hanno adottato un comportamento simile, come la società Orange per la telefonia mobile e la società elettrica che si è rifiutata di fornire i propri servizi ai cittadini arabi a Nazareth e Wadi Ara.
Secondo Arabs 48, l’avvocato di Adalah, Sawsan Zahar, ha inviato messaggi urgenti al Ministero delle Comunicazioni, delle Infrastrutture, al Ministero della Salute, al Consigliere giuridico del Governo e ai direttori generali delle società in questione. Zahar da affermato nel suo messaggio che la decisione di interrompere i servizi nelle aree arabe è  considerata “una mossa punitiva illegale che non prende in considerazione i diritti dei cittadini arabi”.
Zahar ha anche riferito che la decisione è completamente contraddittoria con la legge sui diritti sanitari, con la legge che vieta la discriminazione nel settore dei servizi e la legge contro la discriminazione in materia di accesso alle aree pubbliche”. Zahar ha aggiunto che tali decisioni non solo danneggiano i consumatori, che hanno pagato per i servizi di cui ora vengono privati, ma violano anche “la dignità dei cittadini arabi a cui sono negati i servizi esclusivamente su un fondamento nazionalista”.
Queste decisioni rappresentano “una punizione collettiva per i cittadini arabi solamente per aver esercitato il loro diritto di protesta” ha dichiarato Zahar.
Traduzione di Maddalena Goi