Adnan Abu Amer: come Hamas vede la nuova monarchia saudita

Memo. Senza precedenti le condoglianze, pubblicate dall’agenzia stampa nazionale saudita, di Hamas alla monarchia saudita per la perdita del loro monarca, il defunto re Abdullah. Nel frattempo, a Doha, il leader di Hamas Khaled Meshaal ha elogiato la monarchia saudita per il suo continuo supporto alla causa palestinese; mentre Ali Baraka, rappresentate di Hamas a Beirut, ha espresso le sue condoglianze all’ambasciatore saudita Ali Asiri.

Con la dipartita del re Abdullah, Hamas ha visto l’opportunità di rinnovare le sue relazioni con il regno dell’Arabia Saudita, dopo le crescenti tensioni degli ultimi mesi. Il movimento di liberazione palestinese sperava di cogliere l’opportunità rappresentata dalla cosiddetta “diplomazia dei funerali”, conosciuta nella regione, per tentare di trovare una via d’uscita dall’assedio alla Striscia di Gaza.

Nel mezzo di questo momento di lutto, Hamas ha deciso di approfittarne per ridefinire la sua relazione con l’Arabia Saudita, che vede come un giocatore politicamente ed economicamente influente nella regione, con legami sia con il Cairo che con Washington. È la posizione di Riyadh all’interno della comunità internazionale che ha spinto Ismail Haniyah a migliorare i rapporti – e la relazione palestino-saudita ha legami storici e politici molto forti.

Quindi l’atmosfera nella regione sembra essere piuttosto ottimistica con l’ascensione del re Salman al trono. Hamas ha forti speranze che le politiche della regione si rifletteranno positivamente sul movimento, siccome ha un rapporto piuttosto positivo con Salman sin da quando era Principe Coronato ed ex capo dell’intelligence.

Hamas sa bene che l’Arabia Saudita gioca un ruolo indispensabile nella regione ed è per questa ragione che il movimento politico è impaziente di sviluppare e mantenere una relazione positiva con il regno. Si spera che il re Salman svilupperà una robusta politica economica e politica che verrà in aiuto del popolo palestinese; Hamas è ben consapevole che l’Arabia Saudita è sempre interessata al raggiungimento delle aspirazioni della Palestina.

I leader all’interno di Hamas hanno pronosticato che il nuovo re saudita e il suo governo cambieranno le politiche attuali della regione a causa di molti fattori regionali, fra cui il controllo degli Houthis nello Yemen, cambieranno il prezzo del petrolio e la mobilità nella regione orientale – per non menzionare il fatto che le negoziazioni sulla questione palestinese sono falliti. Ci si aspetta che, con il nuovo atteggiamento degli Stati Uniti verso Israele, il regno dell’Arabia Saudita sarà desideroso di stabilire e promuovere nuove alleanze.

Si dice che i circoli decisionali del regno considerino legittime le preoccupazioni di Hamas, specialmente in quanto il re Salman è intenzionato a occuparsi della questione dei rapporti diplomatici che sembrano essere la causa della recente alienazione del regno nella regione, fra cui le sue relazioni con Hamas. In ogni caso, l’agenda del re Salman per quanto riguarda la regione è piuttosto piena e Hamas potrebbe dover affrontare molti dei suoi nemici prima di poter guadagnare nuovi alleati. È ancora troppo presto per dire come si evolveranno le cose.

È piuttosto evidente che molti degli attuali alleati di Hamas erano presenti al funerale, mentre molti avversari no – il che in ultima analisi solleva la questione: il cambio negativo del rapporto del regno con l’Egitto potrebbe avere un impatto positivo su Hamas?

Abbiamo assistito al deterioramento delle relazioni fra Egitto e Hamas nel corso degli ultimi due anni, nonostante l’insistenza di Hamas che ciò non interferisce nei rapporti interni in nessuno degli stati della regione. Infatti, Hamas ha chiesto numerose volte che il suo nome non venga associato a nessuno dei caotici eventi che stanno avendo luogo in Egitto. Quindi, c’è la forte speranza che il nuovo governo saudita aiuti ad alleggerire la situazione in Egitto, in quanto Riyadh ha un notevole appoggio politico al Cairo.

La domanda che attende ancora una risposta è quali effetti avrà il riavvicinamento di Hamas all’Arabia Saudita sui suoi intimi legami con l’Iran, uno stato con cui il regno sta avendo numerose tensioni a causa della situazione in Siria, Libano, Bahrein e Yemen. A prescindere dai risultati, Hamas è ben consapevole che promuovere legami più stretti con l’Arabia Saudita è la migliore possibilità per la causa palestinese e il suo popolo.