Adp: ‘Raed Abu Hammad ucciso dalle percosse al collo e alla spina dorsale’.

L'Associazione per i detenuti palestinesi (Adp) ha riferito che il prigionero Raed Abu Hammad, morto venerdì scorso, era stato picchiato dagli interrogatori israeliani al centro della colonna vertebrale e sulla parte posteriore del collo, ed è morto in cella nel carcere israeliano di Be'er Sheva per le ferite riportate.

Gli esami dei medici legali hanno rivelato che Raed godeva di buona salute e non soffriva di alcun problema sanitario. Era anche un atleta, e il suo fisico era in ottima forma.

L'autopsia ha però fatto emergere che la vittima ha subito delle torture durante gli interrogatori e ha ricevuto dei colpi sia sulla parte mediana della spina dorsale – riportando danni al canale vertebrale – sia dietro il collo. È stato trovato nella sua cella, senza vita.

L'Adp ritiene Israele responsabile della morte di Raed, e chiede un'indagine immediata e indipendente sulla sua morte e la prosecuzione dei suoi torturatori. Ha quindi precisato che questo è uno delle centinaia di crimini commessi dall'esercito israeliano contro i detenuti, e ha aggiunto che le analisi mediche dimostrano senza alcun dubbio che dietro il decesso vi è l'opera dei carcerieri e degli interrogatori israeliani.

I detenuti arabi e palestinesi custoditi da Israele sono soggetti ad abusi costanti, torture e tecniche d'interrogatorio illegali, sostiene l'Associazione.

Quasi 200 detenuti palestinesi sono morti per le torture e le vessazioni, e più di 50 per non aver ricevuto le cure mediche necessarie. A centinaia hanno perso la vita anche dopo il rilascio, a causa delle malattie e degli effetti della tortura e delle ferite d'arma da fuoco sofferte prima dell'arresto o durante la prigionia.

Sabato scorso, Giornata del detenuto palestinese, l'Apd ha riferito che Israele ha arrestato più di 70.000 palestinesi a partire dal 2000, 800 dei quali erano donne e 8.000 minorenni.

Il presidente dell'Associazione Qaddura Fares ha inoltre affermato che l'attuale numero di palestinesi rinchiusi da Israele ammonta a 7.000, ed è diviso tra 25 carceri, centri per gli interrogatori e campi di detenzione.

Israele tiene attualmente nelle sue celle anche 16 tra parlamentari e ministri, 36 donne (tra cui quattro madri) e 340 minori. 5.700 detenuti provengono dalla Cisgiordania, 780 dalla Striscia di Gaza, 450 da Gerusalemme e 47 da altri paesi arabi.


 

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