Agenti anti-sommossa e idranti contro il Convoglio Lifeline. Feriti 40 attivisti.

Al-Arish – Infopal. Ieri, in tarda serata, 2000 poliziotti egiziani in assetto anti-sommossa hanno aggredito i membri del convoglio “Life line 3”, che si trova nel porto egiziano di al-Arish, e ne hanno feriti diversi.

Testimoni oculari hanno riferito ai giornalisti che le forze egiziane hanno usato pietre, sabbia bagnata, gas lacrimogeni e manganelli per colpire gli attivisti internazionali provenienti da più di diciassette Paesi, ferendone 40.

Ieri sera, Zaher al-Berawi, portavoce del Convoglio, ha dichiarato a “Quds Press” che decine di attivisti si sono radunati davanti ai cancelli del porto al-Arish a seguito della decisione delle autorità egiziane di non far entrare una parte della delegazione nella Striscia di Gaza, nonostante l'accordo, raggiunto qualche giorno fa ad Aqaba, in Giordania, grazie alla mediazione della Turchia, che prevede l'ingresso di tutti i membri.

Al-Berawi ha anche affermato che le forze di sicurezza egiziane hanno lanciato pietre e usato manganelli per picchiare i sostenitori del popolo palestinese, e che ci sono numerosi attivisti con ferite e fratture varie. Inoltre, dieci vetture del convoglio sono state danneggiate e alcuni membri del convoglio sono stati arrestati.

Comunicato: Il Convoglio “Viva Palestina” (Lifeline3) è bloccato a al-Arish, in Egitto.

Quello che segue è il messaggio inviato dal responsabile, Kevin Ovenden:

“A tutti gli amici della Palestina. La nostra situazione è a un punto di crisi! Sono scoppiati disordini al porto di al- Arish.
Questo pomeriggio tardi (ieri, ndr), abbiamo negoziato con un dirigente di spicco del Cairo, che ha lasciato le trattative due ore fa e non è più tornato. Nelle trattative con il dirigente abbiamo chiesto di far entrare a Gaza i veicoli con gli aiuti.

Ci ha lasciati due ore fa e non è più tornato. Le autorità egiziane hanno radunato oltre 2.000 poliziotti anti-sommossa che sono arrivati nel nostro campo, al porto.

Ora siamo bloccati all'ingresso del porto e stiamo affrontando la polizia anti-sommossa e gli idranti, ma siamo determinati a difendere i nostri automezzi e gli aiuti.

Le autorità egiziane, con la loro ostinazione e ostilità nei nostri confronti, ci hanno portato a un punto di crisi.

Lanciamo ora un appello a tutti gli amici della Palestina affinché organizzino proteste, di persona, laddove è possibile, davanti alle sedi di rappresentanza dell'Egitto, ai consolati e alle ambasciate, e chiedano che il convoglio sia autorizzato a entrare in sicurezza a Gaza, domani (oggi, ndr).

Kevin Ovenden
Viva Palestina Convoy Leader

Email da Vincenzo Tradardi:

Aggiornamento 5 gennaio 2010, ore 22:43.
Ricevo ora via cellulare da mio fratello [Alfredo Tra dardi] notizia che la polizia egiziana sta intervenendo con grande spiegamento di forze contro i partecipanti alla carovana Viva Palestina che dopo giorni e giorni era riuscita ad arrivare via mare e via aereo  questa mattina al porto di  Al Arish. Arrivano ed escono ambulanze. Sono in corso  scontri violenti

Un attacco premeditato e a freddo.
Vincenzo Tradardi

Aggiornamento 5 gennaio 2010, ore 23:15 . 
Ora hanno fatto arrivare ed entrare nel recinto del porto dove era acquartierata la carovana con i 150 automezzi, una banda di un  centinaio di giovanotti in borghese armati di sassi. ricevo questa notizia sempre da Alfredo che occasionalmente si trovava  e si trova al di fuori del recinto del porto.
Vincenzo Tradardi

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