Agenti israeliani sotto copertura infiltrati nelle proteste palestinesi

Imemc. Un cameraman della Reuters ha filmato un gruppo di agenti israeliani infiltrati vestiti come giovani palestinesi durante una manifestazione a Beit El, martedì. I soldati sono stati visti lanciare pietre a fianco dei manifestanti, poi voltarsi, estrarre le loro armi e urlare ordini alla gente.

Dopo circa 20 secondi dall’inizio del video, protetto da copyright per la AFP,  gli infiltrati israeliani si girano sui manifestanti e minacciano di sparare loro.

Un altro incidente, mercoledì pomeriggio, è stato così descritto sul sito web Mondoweiss.net: “I video dell’incidente rivelano otto agenti della sicurezza israeliana vestiti come i manifestanti con il volto coperto, uno con la bandiera di Hamas. Dopo aver partecipato alla protesta affrontando soldati in uniforme e lanciando pietre, gli infiltrati hanno improvvisamente estratto le armi contro i manifestanti palestinesi. Le forze israeliane hanno iniziato a portarli verso il check-point di Beit El e un gruppo di jeep militari. I Palestinesi sono scappati nella direzione opposta.

“Poi un gruppo di cinque infiltrati è stato filmato mentre trattiene un Palestinese gettandolo a terra, riempiendolo di pugni e calci. Mentre questi è bloccato, uno degli agenti gli spara a una gamba. E’ poi trascinato via, mentre sanguina dal viso, per essere interrogato. Più tardi il giovane è trasferito in una struttura medica israeliana”.

Il sito Electronic Intifada ha documentato altri incidenti in cui si vedono soldati vestiti da Palestinesi in mezzo alla folla, poi fotografati tra i soldati israeliani, con cui lavorano e puntano le armi contro i manifestanti palestinesi.

Domenica scorsa, agenti israeliani infiltrati vestiti da civili palestinesi hanno potuto entrare in un ospedale palestinese a Nablus e strappare dal suo letto d’ospedale un ragazzo ferito, presumibilmente perché era “ricercato” dalle forze israeliane per resistenza all’occupazione militare.

Queste tattiche sono state utilizzate nel contesto delle proteste crescenti in tutta la Cisgiordania, a Gerusalemme e anche all’interno di Israele, che alcuni analisti chiamano la “terza intifada (rivolta)” di giovani palestinesi che sono scesi in piazza in gran numero per opporsi all’occupazione israeliana della terra palestinese e alla negazione dei diritti umani fondamentali per il popolo palestinese.

Si stima che circa 600 Palestinesi siano stati feriti dalle forze israeliane da sabato, e centinaia sono stati rapiti. Almeno quattro Palestinesi sono stati uccisi durante le proteste, tra cui uno studente di 12 anni, a Betlemme.

La tattica di infiltrarsi nelle proteste palestinesi da parte di soldati sotto copertura risale alla prima intifada, alla fine del 1980, quando le forze in borghese entravano regolarmente nelle città e nei villaggi palestinesi vestiti come Palestinesi, per compiere omicidi extragiudiziali contro Palestinesi sospettati di organizzare manifestazioni contro l’occupazione militare della loro terra.

(Nella foto: soldati sotto copertura contro i  manifestanti a Beit El. Dal video di AFP).

Traduzione di Edy Meroli