Aggiornamento Nil’in.

 Nil’in – 18 luglio

Ieri si è svolta la settimanale protesta nonviolenta contro il Muro. Alla marcia,organizzata dal Comitato popolare contro il Muro, hanno partecipato centinaia di abitanti di Ni’lin e di cittadine limitrofe, e pacifisti israeliani e stranieri.
 
I manifestanti hanno raggiunto l’area invasa dai bulldozer, che stanno devastando alberi e terreni palestinesi per far posto al Muro, e sono stati accolti dai soldati con lacrimogeni e proiettili di acciaio rivestiti di gomma. 7 sono rimasti feriti e molti altri intossicati dai lacrimogeni. Oggi, venerdi’ 18 luglio, i soldati sono rimasti lontani dalla zona dove ha luogo di solito la manifestazione e quindi si e’ svolto un incontro con i vari attivisti palestinesi del Comitato. Attualmente la situazione e’ molto brutta.
 
Riporto brevemente i racconti delle persone presenti all’incontro. Nel mese di luglio i soldati hanno imposto un coprifuoco molto duro su tutto il villaggio bloccando interamente ogni tipo di movimento dei suoi abitanti. Piu’ di 60 persone sono state ferite dai proiettili di gomma, un centinaio intossicate e con problemi polmonari in conseguenza dei gas sparati. (durante le manifestazioni a volte tali gas vengono lanciati dai militari a solo 200 metri di distanza dai partecipanti alla protesta).
 
Una cinquantina di case sono state occupate dai militari, che sparavano verso chiunque soltanto si affacciava alla finestra. Tale coprifuoco vuole essere ovviamente una punizione collettiva verso l’intero villaggio, per cercare di indebolire la protesta e rendere impossibile la vita agli abitanti del villaggio e delle zone limitrofe, in modo da costringerli ad andarsene. Le persone che non hanno rispettato il coprifuoco, tra cui i medical team presenti nel villaggio per il primo soccorso, sono stati arrestati e rilasciati nei giorni successivi sotto cauzione per un totale di 20.000 shekel. ( 5.000 euro piu’ o meno ).
 
L’esercito israeliano ha intimato altre due settimane di coprifuoco, di fronte alla continuazione della protesta pacifica. Il Comitato popolare continua la sua protesta pacifica contro il Muro, considerato illegale secondo le Nazioni Unite e la Comunita’ Internazionale, chiedendo il sostegno di quanti fra attivisti, operatori dei media, fotografi e singoli vogliano raccontare quello che succede a Nil’in dando cosi’ voce a chi resiste da anni semplicemente per continuare a vivere nella terra dove e’ nato.
 
per ulteriori approfondimenti http://www.bilin-village.org

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