
Gerusalemme occupata – Press TV. Coloni israeliani illegali hanno violato il complesso della moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata, sotto la stretta protezione della polizia, mentre le forze del regime intensificavano il loro implacabile assalto alla Cisgiordania.
Martedì, testimoni hanno riferito che i coloni, guidati dal rabbino estremista Shimshon Alboim, fervente sostenitore della “demolizione” della moschea – il terzo luogo sacro per l’Islam – per costruire quello che lui definisce un tempio, hanno fatto irruzione nei cortili del sito in un modo “altamente provocatorio”.
Le forze israeliane hanno imposto severe restrizioni ai fedeli palestinesi durante l’attacco, con molti che hanno denunciato la confisca delle carte d’identità ai cancelli della moschea e l’accesso limitato al luogo sacro.
Il Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme, che sovrintende alla moschea, ha confermato che i gruppi estremisti noti come i cosiddetti “Gruppi del Tempio” stanno intensificando gli sforzi per ottenere un accesso illimitato al sito.
È stata lanciata una petizione che sollecita il controverso ministro israeliano Itamar Ben-Gvir a facilitare tale accesso, con una data fissata per il 26 maggio, ha osservato l’organismo.
La data segna l’occupazione israeliana di Gerusalemme Est, sostenuta dall’Occidente, del 1967, celebrata dagli estremisti israeliani con marce provocatorie nei quartieri della Cisgiordania.
In Cisgiordania, le truppe israeliane hanno continuato le loro incessanti incursioni su diverse città, tra cui Tulkarm e i campi profughi di Nour Shams, assediati da Tel Aviv da oltre 100 giorni.
L’attuale campagna militare ha devastato le infrastrutture civili e numerosi rapporti hanno evidenziato la distruzione di abitazioni, le evacuazioni forzate e una crescente crisi umanitaria.
Israele uccide una donna incinta.
L’ultima ondata di violenza ha causato la morte di almeno 13 palestinesi, tra cui un bambino e due donne, una delle quali incinta di otto mesi.
Oltre 4.200 famiglie, circa 25 mila persone, sono state sfollate.
Nelle ultime 48 ore si sono verificati diversi arresti e demolizioni di abitazioni. Tra le persone arrestate durante gli ultimi raid figurano Ahed Fathallah al-Hamshari, funzionaria della protezione civile palestinese, e Wissam Issam Odeh.
Nel frattempo, il governatore di Tulkarm, Abdullah Kamil, ha condannato le forze israeliane per “vero sadismo”, accusandole di aver cercato di sfollare forzatamente i palestinesi con falsi pretesti di “sicurezza”.
Inoltre, sono stati emessi 106 ordini di demolizione per abitazioni a Tulkarm e nei campi di Nour Shams.
Ad oggi, 15 edifici sono già stati demoliti nel quartiere Manshiyya di Nour Shams, e altri 19 edifici saranno demoliti nei prossimi giorni.
Le autorità israeliane hanno concesso ai residenti solo due ore per evacuare le proprie case prima dell’arrivo delle ruspe.
Nonostante il coordinamento preventivo, le squadre della Mezzaluna Rossa e altri gruppi umanitari, subiscono violenti ostacoli da parte delle forze israeliane mentre cercano di assistere i civili sfollati.
È stato segnalato l’impiego di munizioni letali e granate stordenti mentre le forze bloccano i loro sforzi.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.