Agli studenti sono offerte borse di studio se postano propaganda pro-israeliana

The independentBen Lynfield.

Gerusalemme,13 agosto 2013. In una campagna per migliorare la propria immagine all’estero, il governo israeliano prevede di concedere borse di studio a centinaia di studenti di sette università in cambio dei loro post pro-Israele su Facebook e dei loro tweet per un’utenza straniera.

Gli studenti che fabbricano i post non rivelano di essere finanziati dal governo israeliano, secondo la corrispondenza sul piano, rivelata dal quotidiano Haaretz.

L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, che supervisionerà il programma, ne ha confermato l’inizio e ha scritto che il suo obiettivo è quello di “rafforzare la diplomazia pubblica israeliana e renderla adatta ai cambiamenti nei mezzi di consumo dell’informazione”.

La mano del governo è invisibile all’utenza straniera. Daniel Seaman, il funzionario che ha pianificato l’iniziativa, in una lettera del 5 agosto indirizzata ad un organismo che autorizza i progetti di governo, ha scritto che “l’idea richiede di non far risaltare il ruolo dello Stato e quindi è necessario coinvolgere gli stessi studenti, senza legami politici o affiliazioni”. 

Secondo il progetto, gli studenti devono essere organizzati in unità in ogni università, con un capo-coordinatore che riceve una borsa di studio completa, tre coordinatori per la lingua, i grafici e la ricerca che ricevono borse di studio inferiori e studenti chiamati ‘attivisti’ che riceveranno una”borsa di studio minima”.

Gli assistenti di Netanyahu hanno detto che i temi principali che le unità affronteranno sono relativi a questioni politiche e di sicurezza, di lotta contro le richieste di boicottare Israele e contro gli sforzi per mettere in discussione la legittimità di Israele. I funzionari hanno detto che gli studenti sottolineeranno i valori democratici israeliani, la libertà di religione e il pluralismo.

Ma Alon Liel, l’ex direttore generale del ministero degli Esteri israeliano, ha criticato il piano come “proprio disgustoso. Gli studenti universitari devono essere educati a pensare liberamente. Quando si compera la mente di uno studente, questi diventa un burattino al soldo del governo israeliano”, ha detto. “Si può dare un contributo per fare del lavoro sociale o per insegnare, ma non per fare propaganda su questioni controverse per il governo”.

Traduzione di Edy Meroli