Le accuse si basano su un video, con migliaia di visualizzazioni, in cui Ahed protesta contro i soldati israeliani. La ragazza e la sua famiglia stavano protestando contro la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele.
In un orribile susseguirsi di eventi, il cugino di Ahed, il quattordicenne Mohammed, è stato colpito alla testa da un proiettile di gomma sparato da un soldato israeliano. Mohamed ha subito un intervento chirurgicointensivo per asportare il proiettile e una parte del suo cranio è stata rimossa.
Nello stesso giorno anche Ahed si è trovata ad affrontare faccia a faccia i soldati israeliani perché erano entrati nel cortile di casa sua. Nel video postato dalla madre su facebook, si vede Ahed disarmata che schiaffeggia, spinge e prende a calci due soldati israeliani armati di tutto punto e che indossano indumenti protettivi. È evidente che non rappresentava una seria minaccia per loro!
Aiutaci a far pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per chiedere di annullare questa punizione palesemente sproporzionata.