AI: l’omicidio israeliano della ragazza palestinese è un’esecuzione extragiudiziaria

-1713612979Ramallah-Pic. Prove ottenute da Amnesty International indicano che l’omicidio della palestinese Hadil al-Hashlamoun, eseguito dalle forze d’occupazione israeliana ad al-Khalil, Hebron, nelle Cisgiordania occupata, il 22 settembre 2015, è stato un’esecuzione extragiudiziale.
Secondo il rapporto di Amnesty International, i soldati israeliani hanno colpito e ferito letalmente la diciottenne dopo averla fermata al check-point nella Città Vecchia.
Foto del momento che ha portato alla sua morte e ai racconti di testimoni oculari intervistati da Amnesty International mostrano che Hadil non rappresentava in alcun momento una minaccia ai soldati a tal punto da permettere l’uso deliberato di forza letale.
Questo omicidio è l’ultimo di una lunga lista di uccisioni illegali eseguiti dalle forze d’occupazione israeliane in Cisgiordania, con un’impunità quasi totale, secondo quanto affermato da Amnesty.
Due testimoni oculari con i quali Amnesty ha parlato separatamente hanno affermato che al-Hashlamoun è arrivata al posto di blocco alle 7:40 del mattino circa, ed è stata fermata da due soldati d’occupazione, quindi le è stato ordinato di aprire il suo zaino perché venisse ispezionato. Lei era ferma, a circa tre metri dai soldati. Ha aperto il suo zaino e ne ha mostrato l’interno ai soldati, che hanno iniziato a spararle addosso e a quel punto lei si è immobilizzata, secondo i testimoni oculari.
 
Uno dei testimoni oculari, Fawaz Abu Aisheh, di 34 anni, ha dichiarato a Amnesty che i soldati israeliani stavano ordinando a al-Hashlamoun di “andare indietro” in ebraico, lingua che sembrava che lei non capisse.
D’accordo con Abu Aisheh, il soldato che le ha sparato per primo si è alzato e le si è avvicinato, fino ad arrivare a circa un metro dalla ragazza per poi spararle alla parte superiore del corpo per quattro o cinque volte di nuovo, mentre lei era a terra immobile.
Ha affermato che il soldato ha sparato alcune volte nonostante gli altri militari gli avessero gridato di fermarsi. Anche il primo testimone ha descritto il soldato avvicinandosi alla vittima per sparargli al petto.
Secondo l’organizzazione, la versione dei fatti raccontata da Israele contraddice le dichiarazioni rilasciate dai due testimoni oculari intervistati da Amnesty International e le foto dell’incidente che mostrano al-Hashlamoun ferma.
Colpirla diverse volte mentre giaceva al suolo ferita indica che il suo omicidio è un esecuzione extragiudiziale.
Omicidi illegali e intenzionali eseguiti per ordine del governo o di ufficiali militari o con la loro complicità o con il loro assenso, sono pari a esecuzioni extragiudiziali, sempre proibiti e che costituiscono crimine sotto le leggi internazionali, ha continuato l’articolo.
Un’esecuzione extragiudiziale rappresenta anche un omicidio intenzionale, costituendo una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra, che si applica all’occupazione militare israeliana a lungo termine nei territori palestinesi, ed un crimine di guerra.
I residenti palestinesi di al-Khalil hanno sempre la loro libertà di movimento e il diritto economico severamente ridotti. In aggiunta, i palestinesi sono spesso soggetti a arresti arbitrari e a trattamenti umilianti da parte di funzionari dell’occupazione israeliana di stanza nella città, e sono spesso sottomessi alla violenza dei coloni, contro la quale la giustizia israeliana non investiga.
Traduzione di F.H.L.