Ai palestinesi solo lo 0.25% delle terre “israeliane” nella Cisgiordania occupata

MEMO. Nella Cisgiordania occupata, Israele ha concesso ai palestinesi appena lo 0,25 per cento delle terre, secondo quanto riportato da Haaretz.

I dati diffusi dalla cosiddetta “amministrazione civile”, gestita dal ministero della Difesa, mostrano che dal 1967 le autorità israeliane hanno stanziato solo 1.624 dunam (401 acri) di terre demaniali occupate in Cisgiordania per i palestinesi.

“Una stima prudente colloca la parte per i palestinesi a circa 0,25% delle allocazioni in Cisgiordania”, afferma Haaretz, aggiungendo che “tutte le altre allocazioni sono state fatte per le colonie”.

Le cifre sono state rese pubbliche dopo una richiesta di Peace Now e del “Movimento per la libertà di informazione”, dopo un ritardo di due anni.

“Per più di 50 anni, lo Stato ha concesso terreni in Cisgiordania quasi esclusivamente per i bisogni delle colonie e non riesce a designarli per l’uso dei palestinesi”, ha affermato Shabtay Bendet, del team di Peace Now per il monitoraggio delle colonie.

Secondo il diritto internazionale, i palestinesi sotto l’occupazione militare israeliana sono una “popolazione protetta”.

Dal 1967, le autorità israeliane hanno dichiarato vaste aree del territorio palestinese occupato come “terra statale”, al fine di facilitarne la colonizzazione.

“La terra è una delle risorse pubbliche più importanti, e designarla per l’uso di un gruppo soltanto, a scapito di un altro, è una delle caratteristiche più chiare dell’apartheid”, ha continuato Bendet.

Secondo i dati completi ottenuti da Peace Now, il 99,76% delle terre statali nella Cisgiordania occupata è stato “stanziato per i bisogni delle colonie israeliane”.