Aiutiamo a costruire un Laboratorio d’Informatica per i bambini paletinesi
Mentre le notizie dalla Palestina continuano ad essere gravi – durante la guerra del Libano sono stati uccisi centinaia di palestinesi senza che il mondo ci facesse caso, Israele continua a non passare ai legittimi proprietari le tasse che raccoglie in loro nome, l’Ue non assicura gli aiuti promessi per cui i lavoratori pubblici rimangono senza stipendio e la disoccupazione, la denutrizione e la fame sono salite alle stelle – c’è chi pensa ad alleviare le sofferenze non solo materiali ma anche psichiche e culturali dei bambini e dei giovani, che non hanno più una vita scolastica normale e devono sopportare traumi quotidiani che potrebbero distruggerli.
Dopo la Scuola di Musica di Ramallah, illustrata da Marco Dinoi e Nicola Perugini nel Manifesto (15.3.06) e di recente visitata e apprezzata da Moni Ovadia (L’Unità, 9.9.06), ecco un’altra iniziativa importante che va nella stessa direzione:
Offrire ai giovani palestinesi strumenti tecnici e culturali perché possano un giorno riappropriarsi del proprio destino liberandosi dall’oppressione che domina la loro vita.
Un ingegnere palestinese che ha studiato in Italia, Mohammed Ghazawnah (mohd rami: jer_male7@yahoo.it), descrive così la situazione del suo villaggio e come è nata le sua proposta:
<< … noi abitiamo ad Al-Ram, 7 km a nord di Gerusalemme, 7 a sud di Ramallah.
Qui vorremmo costruire un centro d’aggregazione per i ragazzi e i bambini del nostro villaggio e organizzare occupazioni stimolanti per i nostri giovani. Ora la vita diventa piu’ difficile per loro, specialmente a causa della droga che, oltre tutto il resto, da un po’ di tempo affligge la nostra zona.
Vogliamo tentare di fare qualcosa, anche piccole cose. Certo non possiamo risolvere tutti i problemi dei giovani qui, ma possiamo tentare di creare uno spazio per i bambini e i ragazzi e organizzare varie attivita’ per attirare le loro attenzione.
Così abbiamo pensato di mettere in piede un laboratorio d’informatica e una biblioteca.
Finora siamo riusciti a sistemare un edificio di tre piani grazie all’aiuto dei nostri cugini e fratelli che vivono in USA:
– il primo piano funziona come asilo e scuola,
– il terzo come sala matrimoni, che garantira’ entrate per coprire le spese
del centro (questi due piani sono gia’ pronti),
– il secondo dovrebbe essere un punto d’incontro per i ragazzi:
sala d’informatica e biblioteca (il costo si aggira attorno ai 50.000 Euro)
Non sara facile trovare i 50.000 euro; allora abbiamo pensato di procedere per gradi: partiamo con l’informatica perché costa di meno…. >>
Dunque, per cominciare basterebbero alcuni computer.
Qualcuno può aiutarli?
Regalare vecchi computer ancora funzionanti crea il problema del trasporto, a meno che non siano portatili.
L’offerta più gradita è quella di contributi in euro, dato che in Palestina, per chi ha danaro, il materiale si trova.
Per comprare i primi due o tre computer anche piccole somme sono sufficienti se a donarle siamo in tanti.
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Guardate: www.amiciziaitalo-palestinese.org