Al-Aqsa, preghiere di massa per il secondo venerdì consecutivo

aqsa venerdìAl-Quds (Gerusalemme) –Ma’an/AFP. La polizia israeliana ha rivelato che circa 155 mila fedeli musulmani si sono recati nella moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme, nel secondo venerdì del mese di digiuno musulmano del Ramadan.

Luba Samri, portavoce della polizia israeliana ha riferito all’agenzia stampa AFP che le preghiere sono proseguite senza incidenti, al termine di una settimana che ha visto circa 80.000 fedeli in visita al terzo luogo Santo per l’Islam.

La polizia ha reso noto di aver dispiegato più di 3.000 poliziotti all’interno delle mura della vecchia città, dove si trova la moschea, e in altre parti di Gerusalemme Est.

Al termine delle preghiere del venerdì, centinaia di sostenitori di Hamas si sono radunati per esprimere il loro sostegno al presidente egiziano deposto, Mohammed Mursi e protestare contro Abdel Fattah al-Sisi, il capo dell’esercito che lo ha spodestato.

I manifestanti islamici hanno alzato le foto di Mursi e scandito lo slogan “Mursi è il presidente egiziano, Sisi è un collaboratore americano”.

Una dimostrazione simile ha avuto luogo venerdì scorso nello stesso luogo, sempre per sostenere Mursi, il presidente islamista egiziano, rovesciato il 3 luglio scorso, dopo un solo anno in carica.

Per la seconda settimana consecutiva, le autorità israeliane hanno allentato le abituali restrizioni imposte sull’ingresso dei palestinesi provenienti dalla Cisgiordania, permettendo l’accesso a Gerusalemme anche alle donne di tutte le età e agli uomini oltre ai 40 anni.

Normalmente, i palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza non possono accedere ai territori del ’48 (Israele) e a Gerusalemme Est, occupata nel 1967 durante la guerra dei sei giorni, e annessa unilateralmente di seguito.

La spianata delle moschee ospita sia la Cupola della Roccia che la moschea di al-Aqsa, il terzo luogo Santo dell’Islam, dopo Mecca e Medina, in Arabia Saudita.

Noto come il Monte del Tempio negli ambienti ebraici, il luogo è profondamente sensibile ed è stato teatro di frequenti scontri tra fedeli palestinesi e forze di sicurezza israeliane. All’interno del luogo Santo islamico non è permessa l’esecuzione dei riti ebraici.