Al-Bardawil nega con forza le accuse mosse da Fatah e invita al dialogo e alla formazione di un consiglio di sicurezza nazionale.

 Il dott. Salah Al-Bardawil, portavoce del gruppo parlamentare di Hamas, ha condannato la campagna stampa di disinformazione veicolata dalla tv palestinese e dai portavoce del movimento di Al-Fatah sugli incidenti di Khan Yunes, ieri sera, durante i quali sono morti tre membri della Sicurezza Preventiva.

 

In un comunicato stampa ha espresso il proprio rammarico per l’uccisione dei membri della Forza Preventiva a Khan Yunes, domandando nello stesso tempo come sia possibile "parlare di questo increscioso fatto senza rivelarne le cause alla base".  

Al-Bardawil ha affermato che la responsabilità principale di questi incidenti è della Sicurezza Preventiva a Khan Yunes, che si è affrettata ad accusare la Forza Esecutiva di aver sequestrato un ufficiale della forza preventiva, Mu’ataz At-Tawil. Un dirigente della Forza Preventiva a Khan Yunes ha minacciato di sequestrare dieci membri della Forza Esecutiva e ha insistito nel sostenere che è la Forza Esecutiva ad aver sequestrato At-Tawil, nonostante le smentite.

E ha aggiunto: “Il dirigente in questione non si è accontentato di quanto aveva dichiarato, ma ha messo in allerta le sue forze che hanno inseguito un giovane della Forza Esecutiva nella zona di Mawasi, a Khan Yunes. Ciò ha prodotto perdite nelle fila degli aggressori della Sicurezza Preventiva”.

E ha precisato che nel frattempo sono arrivate informazioni alla Sicurezza Preventiva di Gaza sui sequestratori di At-Tawil, e il direttore, Yusef Isa, ha chiesto scusa per le accuse lanciate alle forze esecutive: "Yusef Isa ha offerto le proprie scuse e spera che possiamo collaborare tutti a mantenere la calma. Eravamo in contatto continuo e siamo riusciti a limitare la crisi e a far uscire i membri della Sicurezza Preventiva sani dall’ospedale. A questo ha fatto seguito il ritiro degli uomini armati dalle strade”.

Bardawil ha aggiunto che, nonostante ciò, "i portavoce del movimento di Al-Fatah, la tv e la radio palestinesi appartenenti ad Al-Fatah continuano la loro opera di disinformazione e di bugie rovesciando la verità e tentando di sfuggire dalle loro responsabilità".

 

Cui prodest?

Al-Bardawil si è chiesto a chi giovano questi incidenti e l’escalation che prosegue a nord e a sud della Striscia di Gaza : "Esiste un legame tra questi disordini e il ritorno del primo ministro Ismail Haniyah dall’estero? Come è accaduto la volta scorsa (quando il premier è tornato dal viaggio nei paesi arabo-islamici per raccogliere fondi ed è stato bloccato a Rafah, ndr), quando sono scoppiati disordini e sono rimaste uccise delle persone".

E ha spiegato che questo genere di disordini sono "costruiti appositamente" e non giovano all’unità palestinese né al popolo e non fanno altro che peggiorare la già grave situazione in cui vive. Bardawil ha invitato "tutti i saggi fra i nostri fratelli nel movimento di Al-Fatah e nella Sicurezza Preventiva a non affrettarsi a giudicare, ma a cercare i veri sequestratori e non far cadere i loro problemi interni sul movimento di Hamas, sulla Forza Esecutiva o sul governo".

Il portavoce del gruppo parlamentare di Hamas ha invitato al dialogo nazionale serio, lontano dai giochi di parole e dalle cattive intenzioni, e dai "sogni che non si realizzeranno". "Formiamo un governo di unità nazionale e formiamo un consiglio di sicurezza nazionale superiore per raggiungere una situazione di lavoro unitario che protegga il Paese da tutti i suoi nemici e da tutti coloro che intendono mettere in difficoltà la sicurezza e la convivenza civile".

Al-Bardawil ha presentato "le condoglianze alle famiglie degli uccisi in questo triste incidente e in tutta la Striscia di Gaza, pregando Dio di proteggere il nostro popolo dalle divisioni".

 

Il rifiuto delle accuse di Al-Fatah

Ha rifiutato anche le accuse del portavoce del movimento Al-Fatah, Jamal Nazal, secondo cui Hamas sta tentando di disturbare le celebrazioni dell’anniversario di Fatah.

E ha negato anche quanto ha dichiarato un altro portavoce di Fatah circa l’esistenza di un piano di Hamas per colpire il movimento: "Nella filosofia di Hamas non esistono questi tipi di complotto, che vivono invece solo nella testa di chi li racconta. Il movimento di Hamas opera con chiarezza e tiene al popolo, crede nella compartecipazione completa, teme Dio e ha dei principi".

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