Ramallah – Infopal. Mustafa al-Barghouthi, parlamentare e segretario generale del movimento di Iniziativa palestinese, avverte che l'ordinanza militare sulla presenza palestinese in Cisgiordania “prelude ad una nuova pulizia etnica contro almeno 80.000 palestinesi”
Durante una conferenza stampa a Ramallah, al-Barghouthi ha rilevato che questo tipo di ordinanze “è stato utilizzato in precedenza da Israele, prima dell'occupazione del 1967, per impedire che i profughi palestinesi facessero ritorno nelle loro terre”.
L'ordinanza militare, pertanto, “rappresenta una sorta di santificazione del sistema dell'apartheid, il cui scopo principale è la trasformazione delle città, dei paesi e delle province palestinesi in riserve e prigioni, le une separate dalle altre”.
“L'ordinanza inoltre sancisce la divisione tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, tra Gerusalemme (al-Quds), la Cisgiordania e Gaza, trattandone gli abitanti come criminali infiltratisi nella loro stessa patria, perciò ogni palestinese di ciascuna parte dei territori occupati viene considerato obiettivo di questa ordinanza”.
Ha poi detto al Barghouthi: “L'ordinanza militare rivela inoltre i difetti dell'Accordi di Oslo e l'errore che tali accordi hanno comportato accettando il governo militare e l'amministrazione civile anche nelle regioni in cui vi era l'ANP, nella quali il controllo israeliano non è mai venuto meno”.
Al-Barghouthi ha infine affermato che l'ordinanza israeliana è da considerare alla stregua della “cancellazione di tutto ciò che restava degli Accordi di Oslo, in una maniera che conferma come Israele non riconosca qualsiasi influenza o potere all'ANP; cancella inoltre il ruolo di ogni istituzione legislativa, esecutiva e giudiziaria palestinese; stabilisce che l'occupazione israeliana in Cisgiordania, nelle zone A, B e C non terminerà affatto”.
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