Nablus – InfoPal. Il presidente dell'Associazione degli Ulama' palestinesi, Shaykh Hamed al-Betawi, ha condannato i ricorrenti attacchi israeliani alle moschee con incendi e scritte razziste.
“Dopo aver violato la terra del '48, ora gli israeliani si scagliano contro le moschee. Nei Territori palestinesi occupati nel 1948, oggi Stato di Israele, gli israeliani hanno distrutto oltre mille moschee, convertendo gran parte dei nostri luoghi di preghiera in bar, discoteche e stalle”.
“Nel 2008 fecero la stessa cosa nella Striscia di Gaza, nel corso dell'offensiva 'Piombo Fuso'”, ha tenuto a ricordare il deputato palestinese, senza tralasciare minacce sulla moschea di Al-Aqsa.
“Già nel 1969 ci fu un tentativo di incendio, sono seguiti gli scavi e le aggressioni ai fedeli al suo interno. Tutt'intorno sono state aperte sinagoghe per imporre ai palestinesi divieti di accesso all'area sacra.
Al-Betawi addosa la responsabilità alle autorità d'occupazione israeliane e sostiene che, nelle aggressioni, i coloni agiscono con la complicità di soldati e polizia.
Egli ha quindi lanciato un monito ai responsabili: “Questo tipo di istigazione provocherà una reazione generale”.
Allo stesso modo, il deputato palestinese ha fatto menzione dei provvedimenti dell'Autorità palestinese (Anp), la quale, su richiesta di Israele, aveva imposto un abbassamento del volume degli altoparlanti nelle moschee per il richiamo alla preghiera.
“Anche per questo sono convinto quando dico che il governo israeliano è direttamente responsabile e fautore di questa violenza. Il premier israeliano Netanyahu appoggia la proposta di legge per vietare gli adhan in Cisgiordania”.
Sono mille le moschee in Cisgiordania che non hanno un imam o un muezzin e che sono esposte agli assalti degli israeliani.
Poi, tornando sulla cooperazione tra Anp e Israele, al-Betawi ha aggiunto: “Sul campo, ci sono tra i 40 mila a 50mila ufficiali di sicurezza palestinese che agiscono per proteggere gli interessi israeliani. I coloni se ne vanno in giro armati nelle aree palestinesi, mentre la stessa Anp impone il divieto di detenzione di armi alla resistenza palestinese.
“Inoltre, prontamente, l'Anp si adopera a restaurare le moschee bruciate dai coloni israeliani per coprire i loro crimini”.
Shaykh al-Betawi ha quindi chiesto alla popolazione palestinese di aumentare lo stato di allerta per proteggere le moschee così come pure la presenza fisica e ha invitato mondo arabo e Anp ad assumersi le responsabilità per le conseguenze che avranno fatti di questa gravità.