Al-Dawri: estremisti palestinesi, egiziani e arabi all’opera per provocare una rottura tra Egitto e Gaza

Il Cairo/Amman – Quds Press. Il presidente del Centro studi palestinesi in Egitto, Ibrahim al-Dawri, ha richiamato l’attenzione degli apparati di sicurezza egiziani su piani che, a suo parere, frange estremiste palestinesi, egiziane e provenienti dagli Emirati arabi cercherebbero di realizzare in Egitto, “in un contesto che prevede una rottura tra egiziani e palestinesi”, con la probabilità che uno degli obiettivi del progetto siano i capi di Hamas in Egitto”.

Al-Dawri ha aggiunto, in una dichiarazione esclusiva a Quds Press: ”Sono al corrente del fatto che servizi di sicurezza arabi e israeliani, in accordo con frange estremiste egiziane, arabe e palestinesi, tra cui l’ex responsabile della Sicurezza e della Prevenzione a Gaza Muhammad Dahlan, stiano lavorando per infangare l’immagine pubblica palestinese agli occhi del popolo egiziano, in modo che l’Egitto non sia allineato alla strategia palestinese, dopo che Mubarak era stato allineato alla strategia israeliana. Vi sono circa 4000 elementi della Sicurezza e Prevenzione palestinese, che hanno lavorato agli ordini di Muhammad Dahlan, Rashid Abu Shubbak e Samir al- Mashrawi, che vivono in Egitto dal 2007, da quando cioè l’autorità di Hamas si è stabilizzata nella Striscia di Gaza. Non è improbabile che questi elementi possano essere utilizzati per eseguire attentati omicidi contro i capi di Hamas, in modo da innescare la miccia tre palestinesi e israeliani.

Al-Dawri ha sottolineato la necessità di avvertire gli apparati di sicurezza egiziani perché stiano all’erta e prendano le dovute precauzioni per un pericolo realmente serio, e garantiscano protezione adeguata ai capi di Hamas in visita in Egitto, per impedire crimini di questo tipo.

Dal canto suo, lo scrittore e studioso di affari palestinesi Hamada Fara‘na considera improbabile un coinvolgimento di Dahlan in progetti di questo genere, e aggiunge: ”Non ho informazioni precise su questi piani, ma ritengo difficile che Dahlan sia implicato in questi affari. Egli è ora una personalità politica nota residente negli Emirati arabi, legato da relazioni con la leadership degli Emirati stessi e, nonostante le divergenze con il presidente Abu Mazen, non si è mai immischiato in azioni contro il Presidente stesso, contro l’Autorità palestinese o contro il Movimento perla Liberazione della Palestina, è rispettoso della sovranità degli Stati e della loro sicurezza, non credo proprio che sia coinvolto in operazioni di questo tipo”.

Allo stesso modo, Fara‘na non crede possibile una propensione di Hamas a compiere operazioni in Egitto, e a questo proposito afferma: ”La leadership politica egiziana ha relazioni stabili con Hamas, così come la Direzione delle forze di sicurezza in Egitto, pertanto non credo che Hamas accetti di immischiarsi in qualunque azione che possa danneggiare i suoi interessi; in secondo luogo, la leadership politica in Egitto può considerarsi un’estensione di Hamas; in terzo luogo, Hamas sta cercando di adeguarsi alla situazione internazionale e sta tentando di ottenere il proprio riconoscimento quale organizzazione politica lontana dal terrorismo; Egitto, Qatar e Turchia, inoltre, hanno relazioni commerciali con Hamas. Tutti questi motivi rendono impossibile che Hamas  porti avanti operazioni in Egitto che contrastino con i suoi obiettivi, o da cui si possa evincere che Hamas, in un modo o nell’altro, sia a fianco di questa o quella frangia estremista”.

Traduzione per InfoPal a cura di Federica Pistono