Al-Issawi, condizioni e garanzie per sospendere lo sciopero

Ramallah-InfoPal. Fonti palestinesi hanno riferito che i funzionari dello Shabak (servizio d’intelligence israeliano) hanno proposto al detenuto Samer al-Issawi, in sciopero della fame da otto mesi, una condanna a sei mesi, in cambio della sospensione della sua lunga protesta.

In un comunicato stampa diramato domenica 21 aprile, il ministro per gli Affari dei prigionieri nel governo di Ramallah, Issa Qaraqe, ha riferito che l’occupazione ha proposto ad al-Issawi di trascorrere un periodo di sei mesi in prigione, a partire dal 7 aprile fino al 15 di ottobre.

Qaraqe ha aggiunto che al-Issawi ha risposto chiedendo un accordo scritto, in presenza di avvocati palestinesi, e autenticato dal consigliere delle autorità di occupazione. Il ministro ha riferito che al-Issawi non avrebbe accettato di essere manipolato, dal momento che i negoziati con l’occupazione proseguono da tempo, con molte proposte presentate, ma senza, tuttavia, alcuna garanzia formale.

Nello stesso contesto, il direttore dell’unità giuridica della Società dei prigionieri di Ramallah, l’avvocato Jawad Boulos, ha affermato che al-Issawi ha deciso di interrompere l’assunzione degli integratori alimentari a partire da domenica, per protestare contro i negoziatori israeliani.

L’avvocato ha spiegato che il detenuto di Gerusalemme ritiene che l’obiettivo dei negoziatori israeliani sia quello di guadagnare tempo, senza raggiungere alcun progresso. Di conseguenza, egli ha deciso di sospendere l’assunzione degli integratori, pur essendo a conoscenza della gravità in cui versa il suo stato di salute.

Boulos ha rivelato che dopo il rifiuto del personale medico dell’ospedale di Kaplan di trasferire al-Issawi nel carcere di Ofer, a causa della gravità del suo stato di salute, il tribunale militare di Ofer ha deciso di fissare un’udienza nello stesso ospedale, in cui si trova ora al-Issawi, per rilevare formalmente la sua decisione di boicottare i processi a suo carico.

Dal canto suo, la Società dei prigionieri ha espresso il proprio disappunto, protestando contro l’approccio dell’occupazione nel trattare con al-Issawi. Ha dichiarato: “Il fatto che i negoziatori israeliani trattino direttamente con al-Issawi, nonostante egli abbia nominato dei rappresentanti, è irragionevole. Gli israeliani hanno l’obbligo di informare l’avvocato difensore degli sviluppi dei negoziati”.

Boulos ha sottolineato che “la politica dell’occupazione si ripercuote sulla vita di Samer, esponendolo al rischio di morte”. L’avvocato ha anche ritenuto l’amministrazione carceraria israeliana “pienamente responsabile per le conseguenze”.