Al-Ja’bari: ‘La deportazione di alcuni prigionieri era l’unico modo per liberarli’

Il Cairo – Paltoday, Al-Hayat Int'l. Ahmed al-Ja'abari, uno dei leader delle Brigate al-Qassam (ala militare di Hamas), ha dichiarato che “la deportazione di alcuni detenuti era l'unico modo per liberarli”.

Prima di lasciare il Cairo, al-Ja'bari ha riferito ai giornalisti di Al-Hayat: “L'accordo è stato concluso solo nel momento in cui Israele ha accettato tutte le richieste fatte da Hamas ad eccezione di quella per la liberazione dei 'leader detenuti'. Dopo l'oltranzismo di Israele, che si rifiutava di rilasciare anche solo uno dei leader, alla fine ha accettato di liberarne la metà di quanti ne avevamo richiesti noi”.

Il capo dei negoziatori palestinesi dell'accordo di scambio ha definito il giorno della sigla dell'accordo come “il giorno più felice della propria vita”, e non ha tralasciato il fatto che i due leader Marwan al-Barghouti e Ahmad Sa'adaat, insieme a dirigenti di spicco di Hamas non siano stati rilasciati.
A tal proposito, al-Ja'abari ha ammesso: “Ci siamo resi conto che Israele non intende assolutamente rilasciarli”.

Al-Ja'abari ha puntualizzato poi che il numero dei detenuti deportati ammonta a 41, la maggior parte dei quali sono affiliati a Hamas e rientrano nella lista dei prigionieri di rilievo.

Egli ha aggiunto: “Questi prigionieri avevano partecipato ad operazioni conclusesi con l'uccisione di 596 israeliani. Deportarli è stata l'unica via d'uscita, l'unica per la loro liberazione, e allo stesso modo, l'unica via possibile per garantirne sicurezza ed evitare attacchi e ritorsioni contro di loro”.

“Il trasferimento verso Gaza di alcuni dei prigionieri liberati non è una deportazione dalla propria patria perché: 'Gaza è parte della patria palestinese'”, ha osservato il leader di Hamas.

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