Al-Maliki: il consiglio dei ministri ha deciso di licenziare i dipendenti che non rispettano le decisioni del governo Fayyad.

Riyad al-Malki, ministro dell’Informazione e portavoce del governo Fayyad, oggi ha confermato che i dipendenti pubblici verranno pagati mensilmente, alla fine della prima settimana del mese successivo, annunciando però che il suo governo ha deciso di iniziare le pratiche di licenziamento di chi non rispetta la legalità –cioè, coloro che si attengono alle decisioni del governo di Haniyah a Gaza.

E ha aggiunto: "In precedenza, il governo aveva deciso di bloccare per due mesi lo stipendio di chiunque non rispettasse la legalità, ora costoro verranno licenziati".

Durante una conferenza stampa organizzata nella sede del governo, a Ramallah, Al-Malki ha spiegato che il vero motivo dietro il ritardo del pagamento degli stipendi – previsto per l’inizio del prossimo mese – "è dovuto al fatto che Israele non trasferirà i soldi prima del due di settembre".
E ha aggiunto che durante la sua diciassettesima seduta, il governo Fayyad ha decretato di combattere il riciclaggio di "denaro sporco": cioè, combattere chi fa parte di gruppi criminali, chi sfrutta la prostituzione, chi spaccia droga – ecstasy -, chi contrabbanda armi e merce rubata, chi prende o dà tangenti, chi falsifica i soldi e i documenti, chi uccide o sequestra.

Il portavoce del governo ha condannato le ripetute aggressioni israeliane contro la Striscia di Gaza e le città della Cisgiordania, confermando il rifiuto del governo di Ramallah alle minacce israeliane di invadere la Striscia di Gaza, e il rifiuto di tutte le giustificazioni a tale invasione.

Inoltre, il governo ha deciso che le scuole saranno aperte sei giorni alla settimana e che il venerdì è festivo. I dipendenti del ministero dell’Istruzione lavoreranno cinque giorni a settimana – venerdì e sabato saranno festivi. I nuovi orari sono destinati sia alla Cisgiordania sia alla Striscia di Gaza.

Al-Malki ha chiarito che queste decisioni sono state prese in base a considerazioni educative, per l’interesse degli studenti e su richiesta dei sindacati generali degli insegnanti.
E ha accusato invece il movimento di Hamas di operare cambiamenti direttivi nella Striscia di Gaza con l’obiettivo di estendere il controllo nell’area, in aggiunta alla raccolta delle tasse in contraddizione con l’esenzione, decretata dal governo Fayyad, garantita agli abitanti della Striscia di Gaza.
Il ministro dell’Istruzione ha indicato che il governo di Ramallah ha deciso di chiudere tutti gli uffici delle tasse e delle licenze nella Striscia di Gaza, eccetto i servizi sanitari.

E ha ricordato è stato anche deciso di aprire il mercato alla concorrenza economica nel campo delle telecomunicazioni.

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