Al-Maliki invita l’Italia a svolgere un ruolo maggiore nel processo di pace

Ramallah-Wafa. Durante un incontro svoltosi il 30 ottobre con il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, il ministro degli Affari Esteri e degli Espatriati Riyad al-Maliki ha chiesto all’Italia di svolgere un ruolo maggiore nel salvare il processo di pace e nel sostenere l’appello del presidente Mahmoud Abbas per una conferenza di pace internazionale.

Durante un incontro presso la sede del ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati a Ramallah, al-Maliki ha affermato che la comunità internazionale ha adottato in modo schiacciante la visione del presidente Mahmoud Abbas, presentata durante la sessione aperta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il che dimostra che “la Causa palestinese rimane oggetto di consenso internazionale”.

Al-Maliki ha informato la controparte italiana degli ultimi sviluppi politici e delle continue violazioni israeliane contro il popolo palestinese, l’ultima delle quali è stata l’approvazione, da parte del governo israeliano, della costruzione di migliaia di unità abitative di insediamenti nei Territori Palestinesi Occupati.

Il ministro palestinese ha invitato l’Italia a svolgere un ruolo attivo nel salvare il processo di pace, sia attraverso la sua posizione all’interno dell’Unione Europea sia attraverso la sua adesione alle Nazioni Unite, nonché a riconoscere lo Stato di Palestina e ad appoggiare la richiesta del governo palestinese dell’immediato avvio di negoziati per un accordo di partenariato completo tra la Palestina e l’Unione Europea.

Al-Maliki ha anche informato la sua controparte italiana della decisione delle autorità di occupazione israeliane di consentire alla Compagnia di telecomunicazioni israeliana di operare in Cisgiordania, circostanza che dimostrerebbe che Israele sta procedendo con l’attuazione del suo piano di annessione nell’ambito dell’Accordo del secolo.  Ha apprezzato poi la posizione del governo italiano sul piano di annessione israeliana e sugli insediamenti nei Territori palestinesi occupati, chiedendo all’Unione Europea di andare oltre le dichiarazioni e le condanne e di imporre sanzioni allo Stato occupante. Da parte sua, il ministro degli Esteri italiano ha affermato che l’Italia non riconosce alcun cambiamento sul terreno riguardo allo status dei Territori palestinesi occupati nel 1967, compresa Gerusalemme est. Ha aggiunto che l’Italia rimane ferma nella sua posizione sull’illegalità degli insediamenti, sottolineando che il suo Paese continuerà a fornire supporto al popolo palestinese in vari campi e che l’Italia è desiderosa di riportare i palestinesi e gli israeliani al tavolo dei negoziati.

Traduzione per InfoPal di Alice Conte