Al-Malki vuole sottoporre nuovamente la candidatura della Palestina per diventare membro ONU

Ramallah-Ma’an. Con la Palestina che diventa presidente di turno del Gruppo dei 77 e Cina nelle Nazioni Unite, “gli Stati Uniti non avranno altra scelta che negoziare con la Palestina come membro di questa organizzazione”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Riyad al-Malki mercoledì 16 gennaio.

In una intervista con la TV palestinese, al-Malki ha detto che la Palestina negozierà questioni relative allo sviluppo con altri stati industrializzati e avanzati per conto del Gruppo dei 77, inclusi gli Stati Uniti.

“Gli Stati Uniti devono riconoscere che la Palestina presiederà questa organizzazione e se decide di non sedersi con noi, sono loro che ci perdono”, ha detto, spiegando che “gli Stati Uniti si siederanno e negozieranno con lo stato palestinese ma faranno finta di non avere a che fare con la Palestina, perché non la riconoscono, ma piuttosto con il leader del Gruppo dei 77. Ciò non avrà alcun impatto sul nostro ruolo”.

Ha sottolineato che gli stati membri che hanno votato la Palestina a capo del gruppo sono interessati a fare i propri interessi e quindi “abbiamo fiducia che sosterranno la Palestina quando sarà il momento di negoziare e gli Stati Uniti si troveranno nella posizione di non poterci ignorare”.

Al-Malki ha detto che la Palestina farà del suo meglio nel ruolo di presidente del gruppo dei 77, un successo “nonostante le difficili condizioni”.

Ha aggiunto anche che i privilegi speciali garantiti alla Palestina per presiedere questo gruppo sono validi per tutta la durata del mandato.

Inoltre, ha aggiunto: “Continueremo con questo mandato temporaneo, che durerà per l’anno in corso. Non politicizzeremo la nostra presidenza del Gruppo dei 77 e Cina e quando riusciremo in questa missione e avremo più esperienza, così come il supporto degli stati membri, ci proporremo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per guadagnare tali privilegi dopo la fine del mandato”.

La Palestina è osservatore non membro delle Nazioni Unite dal 2012; ciò significa che non può votare su alcuna questione, ma che può prendere parte a tutte le organizzazioni delle Nazioni Unite, cosa che ha già fatto nel corso degli anni.

Al-Malki ha aggiunto che la Palestina sottoporrà nuovamente la candidatura per divenire membro a tutti gli effetti delle Nazioni Unite, dopo il tentativo fallito nel 2011 a seguito del veto USA, secondo cui solo il Consiglio di Sicurezza può garantire l’ammissione di un nuovo stato membro.

Traduzione per InfoPal di Giulia Barbini