Al-Masri: “Le porte dell’inferno si apriranno se ai detenuti verrà fatto del male”

Gaza-InfoPal. Il movimento di resistenza islamico, Hamas, ha ammonito che lo Stato ebraico si troverebbe aperte le porte dell’inferno, se a un solo detenuto venisse fatto del male. Ha anche sottolineato che catturare i soldati è la sua opzione strategica per la liberazione dei prigionieri.

L’occupazione è pienamente responsabile per la vita dei prigionieri, soprattutto quelli giordani, e in testa Abdullah al-Barghouti, che conduce uno sciopero della fame da più di 77 giorni”, ha dichiarato Mushir al-Masri, membro del Consiglio legislativo palestinese per Hamas. Lunedì 15 luglio, durante una celebrazione di solidarietà con i prigionieri, organizzata dall’ala femminile del movimento islamico, di fronte alla sede della Croce Rossa a Gaza, al-Masri ha sottolineato che “l’occupazione si troverebbe aperte le porte dell’inferno, se a un detenuto qualunque venisse fatto del male”.

Al-Masri ha esortato le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani a compiere azioni urgenti e premere sull’occupazione per liberare immediatamente i prigionieri, e in particolare quelli che conducono scioperi della fame. Ha poi fatto riferimento ai crimini inflitti contro i prigionieri, specialmente quelli giordani.

Il deputato ha dichiarato: “L’appello per una Giornata della collera, lanciato dal movimento femminile, coincide con quella organizzata nei territori del ’48 per protestare contro il piano di Prawer, che prevede la confisca di centinaia di migliaia di dunum (1dunum=1000mq) di terra araba del Negev, e si prefigge l’obiettivo di sfollare decine di migliaia di palestinesi dai loro villaggi”.

Ha sottolineato che “quella della cattura dei soldati è l’opzione strategica adottata da Hamas per liberare tutti i prigionieri dalle carceri israeliane”. Ha poi aggiunto che la causa dei prigionieri è sulla cima delle priorità di Hamas, assicurando, allo stesso tempo, che la loro causa unisce tutti i palestinesi.

Ha quindi ribadito che la strategia adottata da Hamas e dalla resistenza palestinese “ha umiliato il nemico, e ha dimostrato la sua efficacia nel corso della lunga storia di lotta contro l’occupazione”. “La cattura del caporale Gilad Shalit e la conclusione dell’accordo di scambio ne è la prova” ha aggiunto.

Al-Masri ha invitato tutti ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti della questione dei detenuti, ribadendo la necessità di accelerare il raggiungimento dell’unità nazionale.

Egli ha anche esortato l’Autorità palestinese (Anp) ad intraprendere un’azione coraggiosa contro l’occupazione e fermare tutte le forme di coordinamento in materie di sicurezza con essa. Infine, al-Masri ha sollecitato l’Anp a “smettere di sfruttare la questione dei prigionieri in cambio della ripresa dei negoziati con l’occupazione”.