Al-Mizan condanna Israele per le continue violazioni dei diritti umani

Gaza – Quds Press. L’Organizzazione palestinese al-Mizan per i Diritti umani ha condannato lo Stato ebraico per aver ignorato gli obblighi giuridici e morali imposti dal diritto internazionale umanitario, dalla normativa internazionale per i Diritti dell’Uomo e dalla Convenzione per i Diritti dell’Infanzia. Tali diritti sono stati infatti calpestati da Israele, che si è reso responsabile di violazioni massicce  sistematiche , il cui  livello si è innalzato a quello di crimini di guerra, durante l’ultimo attacco alla Striscia di Gaza nel novembre scorso.

E’ quanto emerge da Rapporto statistico completo, pubblicato dal Centro al-Mizan  per i Diritti dell’Uomo, in relazione alla stima delle vittime accertate fra i civili e dei danni ai loro beni nella Striscia di Gaza, durante operazione israeliana “Colonne di nuvole”, che le forze di occupazione hanno condotto nella Striscia stessa nel periodo compreso tra il 14 e il 21 novembre scorso.

Il Rapporto passa in rassegna le limitazioni che il diritto internazionale umanitario, la normativa internazionale per i Diritti dell’Uomo e la Convenzione per i Diritti dell’Infanzia impongono a un attacco, condotto da forze di occupazione e di assalto, che abbia come obiettivo i civili e i loro beni, pubblici e privati.

Il Rapporto insiste sulle violazioni israeliane e, d’altro canto, enumera le vittime, concentrando l’attenzione sull’elevato numero di bambini fra queste ultime, nonché sui riflessi negativi delle violazioni sui piccoli.

Il Rapporto riferisce di 446 vittime fra i bambini e, se si conta il numero di coloro che hanno perduto due figli, il numero sale a 260.

Dal rapporto si evince  che le forze di occupazione hanno abbattuto e demolito 2153 case, di cui 133 completamente distrutte, e che i numero dei profughi che hanno subito la demolizione della propria casa ammonta a 20.925 persone, di cui 9259 bambini, cui si aggiungono 8100 profughi, tra cui 3480 bambini, costretti a lasciare le proprie case dopo gli avvertimenti diffusi dall’aviazione israeliana nella vasta zona di confine con Gaza e in quella a nord di Gaza stessa nel periodo 2011/12.

Il numero dei bambini ridotti in prigionia, dopo il danneggiamento arrecato ai terreni agricoli, arriva a 176.

Il Rapporto illustra, quindi, il calcolo totale dell’ammontare dei danni e delle devastazioni, ripartite per aree geografiche e per tipologia.

Il Rapporto dimostra chiaramente che le forze di occupazione hanno totalmente ignorato gli obblighi che avevano il dovere di rispettare, alcuni dei quali espressamente citati nell’elenco dei principi del diritto internazionale: tra questi, le esercitazioni di terra, che indicano come le forze israeliane si siano di fatto svincolate dagli obblighi imposti dal diritto, e il compimento di violazioni massicce e sistematiche il cui livello sale a quello di crimini di guerra.

Il Centro al- Mizan per i Diritti dell’Uomo ha rinnovato, in particolare, la propria ferma e assoluta condanna delle violazioni commesse contro i civili e i loro beni nella Striscia di Gaza, specialmente quelle perpetrate contro i bambini palestinesi nella Striscia stessa, dei vincoli che continuano a costringere gli abitanti in uno stato di assedio totale, in violazione del diritto internazionale, e del continuo ripetersi di violazioni dirette contro scuole, abitazioni, infrastrutture e impianti civili.

Il Centro al-Mizan vede nel comportamento delle forze di occupazione israeliana l’origine delle violazioni del diritto internazionale umanitario e della normativa internazionale per i Diritti dell’Uomo.

Questa situazione si riflette, naturalmente, sulla impossibilità, da parte della società internazionale, di sostenere le pretese giuridiche e morali rivolte, in modo particolare, ai civili dei Territori occupati e della Striscia di Gaza.

Il Centro ha parlato infatti, “dell’impossibilità dell’opinione pubblica internazionale di incoraggiare in qualsiasi modo il protrarsi delle violazioni da parte delle suddette forze”.

Il Centro al-Mizan ha rinnovato, quindi, la richiesta alla società internazionale di un intervento immediato ed efficace per fermare le violazioni ad opera della forze israeliane, un intervento volto all’applicazione della Giustizia nei Territori occupati e al perseguimento dei responsabili delle violazioni al fine di assicurarli alla Giustizia.

In caso di sottrazione dei responsabili alla punizione, il Centro ha insistito, infine, sulla necessità di un comportamento che contraddistingua la società internazionale contro le violazioni dei Diritti dell’Uomo e del diritto internazionale umanitario nei Territori occupati.

Traduzione per InfoPal a cura di Federica Pistono