Al Tufkaji: Israele vuole cancellare la Linea Verde

464604941Gerusalemme-PIC. L’Amministrazione civile israeliana ha approvato la costruzione di tre imponenti zone industriali su 11 in Cisgiordania; secondo Khalil al-Tufkaji, cartografo ed esperto di insediamenti israeliani, questo significa di fatto ignorare la cosiddetta “linea verde”, nel tentativo di confiscare ulteriori porzioni di terra palestinese e costruire nuovi insediamenti.

Al-Tufkaji sostiene che queste zone industriale al confine sono state previste proprio per evitare il ritiro degli Israeliani dai territori palestinesi occupati nel 1967.

Molteplici obiettivi

Secondo Al-Tufkaji, basta guardare con attenzione le mappe per capire che la zona industriale non è altro che un’estensione degli insediamenti israeliani, a soli 500 metri di distanza dai villaggi palestinesi sul confine. Questo impedisce agli insediamenti urbani palestinesi di espandersi.

A suo avviso, il piano ha molteplici obiettivi, tra cui l’annessione di tutti i territori di confine palestinesi, in barba alla richiesta di tornare ai confini del 1967; inoltre, si eviterebbe l’accesso agli insediamenti israeliani da parte dei lavoratori palestinesi, che costituiscono la manodopera per i progetti industriali in Cisgiordania.

Al-Tufkaji sottolinea come il progetto israeliano alteri la natura dei territori palestinesi per appropriarsene indebitamente. La destinazione d’uso verrà cambiata e i terreni diventeranno industriali e non più agricoli; inoltre, verranno aggiunti alle mappe del “ministero dei Trasporti israeliano”, come parte di un progetto più ampio, che prevede il collegamento tra Tel Aviv, Gerusalemme Est Occupata e la Città Vecchia attraverso una rete stradale israeliana, che agevoli il transito dei coloni.

Cisgiordania

Al-Tufkaji ha anche dichiarato che questo piano rientra nel progetto di costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità, che dovrebbe collegare Gerusalemme agli insediamenti lungo la linea di confine e dovrebbe essere ultimato nel 2017.

“È la seconda e più ampia zona industriale negli insediamenti tra Gerusalemme e Tel Aviv. Lo scopo è il trasferimento delle industrie israeliane sui territori palestinesi e lo sfruttamento di manodopera a basso costo, che non dovrebbe dunque lavorare all’interno della Linea Verde”.

Queste decisioni vengono prese nell’ottica sionista più generale della “Grande Gerusalemme”.

Al-Tufkaji conclude così:  “Il progetto della ‘Grande Gerusalemme” si risolverà nella confisca del 10% di territori palestinesi in Cisgiordania, e porterà a compimento la volontà di tutti i governi israeliani che si sono succeduti: una maggioranza di popolazione israeliana a Gerusalemme”.

Traduzione di Romana Rubeo