Alessandro Orsini, “Ucraina Palestina: il terrorismo di stato nelle relazioni internazionali”

InfoPal. Di Angela Lano. Alessandro Orsini è un ottimo comunicatore, sia che si tratti delle sue lezioni sia che si tratti dei suoi video e dei suoi libri. E’ chiaro, preciso, documentato e incisivo, mentre combina elementi di ricerca storica, analisi politica e riflessione teorica. In sintesi: è un docente universitario che sa comunicare, come ce ne sono pochi in giro e, dunque, si starebbe ad ascoltarlo o a leggerlo per ore. Come è stato scritto altrove, il suo stile “provocatorio” sfida le convenzioni del dibattito pubblico, sollevando questioni che spesso sono trascurate o trattate in modo superficiale dai media e dai governi, e la sua preparazione accademica sbaraglia la pochezza ignorante di cui è infarcito il giornalismo mainstream che ancora influenza diffusamente le “folle” di telespettatori e lettori (anche virtuali).

“Ucraina Palestina: il terrorismo di stato nelle relazioni internazionali” parla della guerra in Ucraina e del genocidio israeliano nella Striscia di Gaza sotto assedio, smantellando fake-news, false narrazioni giornalistiche, manipolazioni mediatiche varie, eleggendo Il Corriere della Sera come metro di paragone di tutti i mezzi di dis-informazione dominanti.

Il sociologo Orsini fa uso della teoria sociologica per spiegare le guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza, evidenziando e de-costruendo l’eurocentrismo, i pregiudizi coloniali e il suprematismo dell’Occidente: “La mia tesi di fondo è che l’Unione Europea abbia conservato intatta la cultura coloniale della superiorità occidentale, con tutti i pregiudizi ad essa collegati. Pregiudizi e complessi di superiorità che provocano il distacco dalla realtà o la sua distorsione”, scrive nella premessa, e continua, citando lo storico palestinese Edward Said, autore di “Orientalismo”, tra gli altri tanti testi sul suprematismo coloniale occidentale: ” La teoria post-coloniale ha migliorato la mia capacità di vedere il mondo da un punto di vista diverso da quello europeo. I complessi di superiorità dell’Occidente si sono concentrati a partire dal colonialismo avviato nel XV secolo con le grandi scoperte geografiche. L’idea che l’Europa sia una civiltà superiore è diventata inscalfibile nell’Ottocento coloniale e si è addirittura rafforzata con la fine del comunismo”.

La letteratura sul terrorismo di Stato, che questo libro presenta, viene applicata dall’autore al caso d’Israele versus i nativi di Palestina. Il primo capitolo è dedicato ai complessi di superiorità e ai vari pregiudizi dell’Occidente, che hanno portato politici, analisti e media a sottovalutare e svilire la Russia. Il secondo è dedicato a Hamas – è un’organizzazione terroristica? – e all’attacco del 7 ottobre 2023. Il terzo affronta la questione di Israele: è uno Stato terrorista? Orsini elenca dieci fatti sullo Stato ebraico: uccisioni arbitrarie, l’uso sistematico della tortura, degli stupri, della violenza, l’esternalizzazione del terrorismo, il genocidio, l’uso strategico della fame, la de-responsabilità e altri temi; il caso dell’antisemitismo e i tipi di violenza politica. Il quarto capitolo è dedicato a lezioni sulla scienza, sul “doppiopesismo” e sul potere indiretto delle ideologie, per imparare ad analizzare la politica internazionale senza complessi di superiorità eurocentrici. Il quinto capitolo parla delle previsioni di Orsini sulla guerra in Ucraina introducendo il dibattito epistemologico sulla previsione nelle scienze sociali, con esempi legati all’invasione di Putin.

In generale, “Ucraina, Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali”, affronta il concetto di terrorismo di Stato applicato, in questo studio, ai conflitti in Ucraina e Palestina.

Vediamo i temi principali: 1) Terrorismo di Stato: Orsini esplora il fenomeno del terrorismo di Stato, ovvero quando uno Stato utilizza la violenza e l’intimidazione sistematica per raggiungere obiettivi politici, spesso contro popolazioni civili o in violazione dei diritti umani. Nel libro, approfondisce questo concetto collegandolo a pratiche governative che creano paura e oppressione, mostrando come tali azioni siano riconducibili a forme di terrorismo. 2) Conflitto in Ucraina: l’autore analizza la guerra, iniziata nel 2014, e intensificata con l’invasione russa nel 2022, il ruolo della NATO e dell’Occidente nella crisi. Si sofferma su come la guerra coinvolga non solo i combattenti, ma anche civili, e mette in luce le strategie di violenza e paura adottate dagli Stati nel perseguire i propri obiettivi militari e geopolitici. 3) Questione Palestinese: analizza come l’occupazione israeliana e le politiche di repressione nei confronti dei palestinesi possano essere interpretate come una forma di terrorismo di Stato. In particolare, evidenzia l’uso della forza da parte di Israele contro la popolazione civile e le politiche che negano i diritti fondamentali ai palestinesi. 4) Teoria delle Relazioni Internazionali: lo studio si colloca anche all’interno di una riflessione più ampia sulla teoria delle relazioni internazionali. Orsini cerca di comprendere come il terrorismo di Stato si manifesti nelle dinamiche globali e nelle politiche estere delle grandi potenze. Esamina il doppio standard che spesso caratterizza la condanna del terrorismo: mentre certi atti di violenza sono denunciati, altri vengono giustificati o ignorati quando sono perpetrati da Stati alleati o potenti.

Orsini offre una critica nei confronti delle narrazioni dominanti che tendono a focalizzarsi sui gruppi terroristici non statali, trascurando o giustificando le azioni violente degli Stati. La sua analisi sfida la tradizionale divisione tra “buoni e cattivi” nelle relazioni internazionali, suggerendo che anche le democrazie e gli Stati che si considerano “civilizzati” possano essere colpevoli di pratiche assimilabili al terrorismo, scardinando così prospettive e visioni occidento-centriche, suprematiste e coloniali.

Il libro rappresenta un contributo significativo alla comprensione delle dinamiche del potere, della violenza e della politica internazionale, offrendo una prospettiva che invita a riflettere sulle implicazioni etiche e morali del comportamento degli Stati moderni.

“Ucraina Palestina: il terrorismo di stato nelle relazioni internazionali”, Alessandro Orsini. Roma: PaperFirst, 2024, 226 p., euro 16,50.