Algeri: riflessioni e commenti a chiusura del Forum sui prigionieri palestinesi

Algeri – InfoPal. A due giorni dalla chiusura del Forum sui prigionieri palestinesi svoltosi il 5 e il 6 dicembre ad Algeri, giungono i primi commenti e le riflessioni su un evento che ha visto la presenza internazionale.

In un'intervista esclusiva rilasciata all'agenzia stampa palestinese “Quds Press”, Shaykh 'Ali Belhaji, personalità di spicco del Fronte islamico, ha tenuto a specificare che l'evento voluto e patrocinato dal Partito algerino del Fronte di liberazione nazionale si è svolto in via ufficiale alla presenza di specialisti che si sono ritrovati in varie sessioni e conferenze tematiche. La questione dei detenuti e prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane è stata affrontata globalmente.

Alcuni dei temi affrontati al Forum di Algeri: dimensione nazionale della lotta per la loro liberazione (palestinesi residenti nei Territori occupati nel '48, Israele, ndr), evoluzione e nuove procedure israeliane nelle fasi di arresto, peculiarità delle detenzioni ai danni dei palestinesi (migliaia di anni di detenzione), sviluppo ed evoluzione alla luce del diritto internazionale e di quello umanitario, diritti e sostegno ai familiari dei detenuti (dal Forum è stato istituito un fondo per la loro assistenza finanziaria), riabilitazione e reinserimento sociale dei detenuti, casistica sui detenuti scomparsi.

Ha proseguito Belhaji: “L'Algeria è vicina alla causa palestinese in modo spontaneo ed è tra i pochi Paesi arabi che evitano di strumentalizzarla al fine di raggiungere la sensibilità dei rispettivi popoli, ai quali, storicamente, i diritti nazionali palestinesi stanno a cuore”.

Il Forum di Algeri non è stato soltanto un momento per rivedere, in maniera esaustiva, l'attuale status legale e umanitario, in cui si trovano le migliaia di detenuti e prigionieri palestinesi nelle prigioni israeliane, ma ha fatto pure emergere alcuni aspetti della realtà politica algerina.

Il leader del movimento di opposizione algerino “Rashad”, Mohammed Zitout, ha dichiarato che la politica di solidarietà algerina verso i palestinesi non lo convince: “E' una questione di correttezza politica: l'Algeria collabora con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, e questo, oltre a tradursi in metodi di sorveglianza a e repressione, è pure un attacco alla sovranità del popolo algerino. Il tutto riecheggia il periodo del colonialismo francese”.

Generalmente le prime manifestazioni dei protagonisti del Forum di Algeri sono apparse positive, molti i propositi e gli intenti espressi nei due giorni di incontri: seguiranno altre conferenze e incontri sul destino di detenuti e prigionieri palestinesi.

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