Allarme umanitario a Gaza. A centinaia fuggono verso la Cisgiordania.

Il consigliere per la comunicazione dell’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), Adnan Abu Hasnah, ha lanciato l’allarme "disastro umanitario" nella Striscia di Gaza se dovesse continuare l’assedio imposto da Israele e la chiusura di tutti i valichi di collegamento.

E ha aggiunto che l’UNRWA ha riserve di cibo sufficienti per tre settimane per circa 870.000 rifugiati di Gaza.

La crisi si aggrava

I prezzi degli alimentari e della benzina stanno salendo.

La fornitura di benzina, in mano alla compagnia israeliana Dor Alon (con partecipazione del ministero della difesa israeliano), ha bloccato i rifornimenti alla Striscia. Questo provocherà la mancanza di carburante entro un paio di giorni.

Centinaia di cittadini della Striscia di Gaza – ormai stremata e minacciata di nuovi attacchi israeliani e della mancanza di cibo e prodotti essenziali -, stanno cercando di fuggire. Fra questi, molti gli operatori umanitari che cercano di lasciare la regione.

Autobus sono partiti dal valico di Erez, tra la Striscia di Gaza e Israele diretti verso Hebron, a sud della Cisgiordania.

Il governo israeliano ha ribadito di "non essere responsabile per i cittadini di Gaza o di quelli che hanno lasciato la Striscia".

Il movimento di Hamas oggi ha sollecitato i palestinesi della Striscia a non affollarsi per acquistare prodotti, ha garantito che "non ci saranno cambiamenti nella vita quotidiana" e ha chiesto ai commercianti di tenere negozi e attività commerciali aperte per rifornire la popolazione.

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