Alle origini del conflitto russo-ucraino: intervista allo storico Franco Cardini

Lindipendente.online. Di Giorgia Audiello. In un quadro storicamente e geopoliticamente complesso come quello che caratterizza il conflitto russo-ucraino, è difficile ricostruire gli eventi che hanno condotto all’attuale drammatica situazione, anche a causa di un’informazione non solo parziale ma anche interamente concentrata sulla cronaca dei fatti, da raccontare in un eterno flusso di presente. Ma ogni conflitto ha sempre delle radici nel passato e conoscerle aiuta anche a capire l’oggi, per questo abbiamo deciso di intervistare Franco Cardini: storico, professore di storia medievale e saggista.

Professore, quali sono le origini del conflitto russo-ucraino e che ruolo svolge in questo contesto la Nato?

La guerra in atto è nata nel biennio 2014-15, in seguito alla finta rivoluzione di piazza Maidan che ha condotto ad un cambio di regime, sostituendo il presidente legittimo e filorusso Victor Janukovich prima con un governo ad interim e poi con governi filoccidentali e filo-Nato. Questo ha portato ad una divisione tra ucraini filorussi e “nazionalisti”. Successivamente quindi, c’è stata la strage di Odessa, in cui secondo le stime ufficiali, quarantotto persone di etnia russa sono state ammazzate dai nazionalisti ucraini, e il massacro dei civili del Donbass di etnia russa, a favore dei quali Putin ha preso posizione. Questo ci fa capire come in Ucraina ci sia una vera e propria guerra civile e non da oggi o da un mese, ma da otto anni. Cosa di cui la maggior parte della gente non era a conoscenza perché i media non lo hanno mai raccontato. Fatto sta che in seguito al golpe del 2014, i rapporti tra l’Ucraina e la Federazione russa si sono aggravati perché le nuove amministrazioni filoccidentali erano dichiaratamente intenzionate ad entrare nella Nato e Putin questo non poteva permetterlo. L’ingresso di Kiev nella Nato significava, infatti, schierare sul confine missili a testata nucleare puntati verso Mosca, capaci di distruggerla in pochi minuti. Per la Russia è una questione di sicurezza nazionale e per questo il ruolo della Nato, e soprattutto della sua espansione verso est, in questa vicenda è fondamentale.

Ci spieghi meglio.

La Nato è un’organizzazione militare internazionale a scopo difensivo, la cui funzione sarebbe il contenimento dei pericoli nella fascia nordatlantica. Tuttavia, l’Alleanza – specie dopo il dissolvimento dell’URSS – si è “riciclata” assumendo spesso funzioni diverse da quella originaria. Possiamo dire che ha avuto tre fasi: dal 1949 al 1991 ha avuto la funzione di contenimento della minaccia sovietica; poi un periodo intermedio in cui l’organizzazione si è riciclata in funzione antimusulmana e, infine, nell’ultima fase si è trovata un ulteriore scopo derivante dal fatto che la Russia con Putin ha ripreso quota e tende a rientrare nel novero delle grandi potenze mondiali. Questo è un problema perché minaccia l’unipolarismo americano. Giova ricordare che il comandante militare dell’Alleanza deve essere per statuto un generale americano, il quale a sua volta dipende dal Presidente degli Stati Uniti. Ciò significa che la Nato è una realtà militare nelle mani degli USA. Quindi, quando noi diciamo che l’Alleanza vuole avanzare a est, in realtà diciamo che sono gli Stati Uniti che vogliono creare un confine orientale sempre più incline al controllo di quello che fa la Russia.

Kiev, Ucraina, Rivoluzione di piazza Maidan

Prima ha citato la guerra civile tra nazionalisti ucraini e filorussi. Qual è l’origine storica del nazionalismo ucraino?

Una parte dell’Ucraina sta cercando di affermare che Russia e Ucraina sono due entità completamente diverse: questo non è vero. È vero però che nell’Ottocento, in gran parte d’Europa, sono nati movimenti patriottici, poi diventati nazionalisti, che hanno portato al dissolvimento di un concetto di solidarietà europea che prima esisteva attraverso il cristianesimo e poi attraverso il rapporto tra i vari regni europei. Questi movimenti patriottici si sono diffusi anche in Ucraina che ha preso come modello il patriottismo francese: uno dei primi elementi caratteristici del nazionalismo ucraino è stato un forte antiebraismo, per cui si era diffusa ampiamente anche la pratica dei pogrom e la distruzione dei villaggi ebraici. La divisione Azov viene fuori da questo. Soprattutto in periodo stalinista, i nazionalisti ucraini hanno dato un grosso contributo volontario all’esercito tedesco, creando tre divisioni corazzate di SS volontarie e per questo sono stati puniti duramente da Stalin che li fucilava in blocco. Il nazionalismo che si è affermato tra Ottocento e Novecento ha provocato un violento sentimento antirusso. Per questo è stato bacchettato prima dai sovietici e poi da Putin, mentre i notabili sovietici di origine Ucraina hanno sempre favorito il distacco dell’Ucraina dalla Russia. Quindi ora c’è una situazione di guerra civile tra gli ucraini che vogliono creare una nazione del tutto indipendente dalla Russia e magari anche antirussa e di Ucraini che, invece, vogliono rimanere etnicamente e culturalmente russi. Questa è la verità che dai nostri media non è emersa, perché per farla emergere ci vorrebbero delle trasmissioni ad hoc.

Come commenta l’affermazione di Putin secondo cui l’Ucraina moderna” è stata creata da Lenin?

L’affermazione di Putin è un po’ generalizzata: diciamo che l’Ucraina moderna l’ha creata soprattutto l’ex presidente sovietico Krusciov che era ucraino, concedendo una forte autonomia a Kiev nel 1962. Così come un altro personaggio importante dell’Unione Sovietica, il ministro Shevardnadze, aveva creato delle importanti forme di indipendenza per la Georgia che hanno dato luogo allo stato che in seguito si è staccato dalla Russia e ha finito per prendere un comportamento antirusso nel 2008. I notabili sovietici provenienti dall’Ucraina hanno sempre favorito il suo distacco dalla Russia. L’ideologia putiniana, invece, ha sempre considerato l’Ucraina parte integrante della storia e della cultura russa e quindi è in qualche misura ostile al raggiungimento di una reale indipendenza da parte di Kiev.

Storicamente qual è la relazione dell’Ucraina con la Russia?

L’Ucraina è il cuore storico della Russia. La Russia è nata a Kiev e questo è indiscutibile. Fino ad oggi nessuno ha mai obiettato il fatto che Gogol fosse ucraino e allo stesso tempo una gloria della letteratura russa. Più discutibile è il fatto che l’Ucraina debba tornare oggi ad essere russa. Questo è un ragionamento forzato e dopotutto nemmeno Putin lo chiede. Tuttavia, a differenza del periodo sovietico, l’attuale governo russo insiste molto sul fatto che l’Ucraina è una parte fondamentale e indispensabile per l’identità russa e questo è un fatto. Gli ucraini si sono sempre sentiti dei russi, sebbene esista un’identità ucraina, ma non è mai stata un’identità di tipo nazionale.

Kiev vista dall’alto prima della guerra con la Russia

Qualcuno dice che Putin vuole ricostruire l’impero russo. Quanto è verosimile un’affermazione del genere?

Sono state dette molte cose, tra cui quella che Putin vuole ricostruire l’Unione Sovietica, che abbia delle mire verso i Paesi baltici e addirittura che voglia riprendere la Germania. Questi sono tutti vaneggiamenti di carattere propagandistico. Putin non ha nessuna intenzione di questo tipo e anche se per assurdo l’avesse non avrebbe nessun potere di fare una cosa del genere. Quello che è vero, invece, è che Putin vuole restituire una forte identità politica e culturale alla Russia, rilanciandola a livello mondiale come grande potenza.