Alta la tensione nel Sinai egiziano: 3 morti in uno scontro a fuoco

Il Cairo – InfoPal. Mentre l’Egitto attende il risultato finale delle elezioni presidenziali, nella penisola del Sinai settentrionale, sul confine con Gaza e più a nord con Israele, la tensione è alta.

Il valico di Rafah, unico canale di collegamento via terra di Gaza con il resto del mondo, resta chiuso per ragioni di sicurezza, e questa mattina un grave episodio ha portato alla morte di un operaio palestinese con cittadinanza israeliana e di due militanti dei quali resta ignota l’identità.

I due militanti avrebbero aperto il fuoco contro l’operaio a lavoro lungo il confine con Israele.
I militari israeliani di stanza sul confine hanno risposto aprendo il fuoco e uccidendo i due.

Israele continua i lavori per costruire la barriera al confine con l’Egitto, il cui completamento è stato fissato per fine  2012. 266 km da Eilat fino alla Striscia di Gaza.

Nel fine settimana scorso, la stampa egiziana scriveva di intensi movimenti nel Sinai. Sul quotidiano online ash-Shruruq, si leggeva di 23 combattenti palestinesi della brigate al-Qassam ala militare di Hamas, penetrati via tunnel in territorio egiziano.

Un assistente dell’ufficio del ministero, il gen. Hani ‘Abdel Latif, respinge anche la notizia dell’arresto di altri 22 individui, tutti di altre nazionalità arabe, perché sospettati di voler compiere attentati nel Paese.

E’ evidente il clima di confusione in Egitto nelle ore in cui si attende la nomina del nuovo presidente dopo 30 anni di regime di Hosni Mubarak.

Anche da Gaza, le brigate al-Qassam con il portavoce Abu ‘Obeida, tengono a precisare la propria estraneità a queste notizie, ritenute “parte di una campagna denigratoria nei confronti del candidato della Fratellanza Musulmana, dato per vincitore, Mohammed Mursi e, soprattutto, tentativi di dividere le due popolazioni: palestinesi ed egiziani”.