Altra vittima di omissione di soccorso nei Territori Palestinesi Occupati

Nablus-PIC. Una donna palestinese di 43 anni di nome Bayan Samir Hashash, proveniente dalla provincia di Nablus, nella Cisgiordania occupata, è deceduta qualche giorno fa a causa di un’infezione.

Bayan e la sua famiglia avevano fatto appello alle autorità competenti perché la donna potesse ricevere cure urgenti, ma senza successo. Le sue condizioni hanno continuato a peggiorare gradualmente, fino alla fine.

A Bayan erano stati diagnosticati problemi respiratori, dolori al torace, una forte tosse e la fibrosi polmonare.

I suoi appelli al primo ministro palestinese, Rami al-Hamdallah, sono stati ignorati.

Samir, marito della vittima, ha dichiarato che il dottor Asil Tal, dell’Arab Specialist Hospital, aveva giudicato gravi le condizioni della donna, la quale soffriva di ipossiemia (carenza di ossigeno nel sangue) e globuli bianchi bassi. In più aveva urgente bisogno di un trapianto di polmoni.

“Abbiamo chiesto aiuto ovunque, lanciato appelli sui social e pubblicato video anche quando era in punto di morte, ma nessuno si è fatto avanti”, ha aggiunto il marito.

I figli, i parenti e i vicini della donna sono rimasti sotto choc quando la notizia della sua morte ha raggiunto Balata, il campo di rifugiati a est di Nablus dove Bayan risiedeva.

I membri della sua famiglia hanno accusato il ministro della Salute palestinese di aver tergiversato sull’urgente richiesta di soccorso.

Bayan era madre di otto figli. Una delle sue figlie si era rifiutata di sposarsi da giovane per poter assistere la madre malata.

L’associazione Nahr al-Ouja ha pianto la morte della donna, annunciando che i suoi funerali si terranno giovedì a mezzogiorno.

Traduzione di Simona Pintus