ALU: omicidi israeliani di giornalisti palestinesi sono un “tentativo fallito” di silenziare la verità

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Il segretario generale dell’Unione degli avvocati arabi (ALU), Mekkaoui Benaissa, ha condannato la politica israeliana di assassinio dei giornalisti palestinesi come un “tentativo fallito di mettere a tacere la voce della verità che esprime la volontà del popolo palestinese di ottenere la propria libertà e porre fine all’occupazione”.

Benaissa ha condannato, in una dichiarazione rilasciata giovedì, l’assassinio “a sangue freddo”, da parte dell’esercito israeliano, della giornalista palestinese Ghufran Warasneh, nel sud della Cisgiordania occupata – seconda giornalista uccisa dall’esercito israeliano in meno di un mese (la prima è la nota giornalista palestinese e reporter di Al-Jazeera, Shireen Abu Aqleh, uccisa l’11 maggio dall’esercito israeliano nella città occupata di Jenin).

Benaissa ha chiesto alla Corte penale internazionale di “aprire immediatamente un’indagine sugli omicidi perpetrati dall’occupazione israeliana”.

I soldati dell’esercito israeliano hanno ucciso Warasneh, 31 anni, nel suo primo giorno di lavoro nel campo profughi di al-Aroub, vicino a Hebron, a sud della Cisgiordania occupata.