Analisi: mancano i presupposti per una vera riconciliazione tra Hamas e Fatah

Nablus-Quds Press. Abdel Sattar Qassem, professore di Scienze politiche presso l’Università palestinese al-Najah, di Nablus, ha ridimensionato la possibilità che l’incontro programmato mercoledì 9 gennaio, al Cairo, tra Khaled Mesha’al, capo dell’Ufficio politico di Hamas, e Mahmoud Abbas, presidente dell’Anp, alla presenza del presidente egiziano Mohammed Mursi, possa condurre alla riconciliazione, sottolineando che, in realtà, mancano i presupposti per porre fine alla divisione interna palestinese. 

Secondo Qassem, la controversia principale tra Hamas e Fatah è tuttora presente: “A tutt’oggi non c’è ancora un clima di autentica riconciliazione tra i due movimenti rivali, stiamo assistendo a commenti e pubbliche relazioni, niente di più”. Egli ha aggiunto: “Dato che nessuna dalle due parti in questione ha ancora menzionato i veri motivi della controversia, anche un ipotetico accordo di riconciliazione non reggerà a lungo”. 

Qassem ha spiegato che “i due movimenti sono divisi su una questione principale: negoziare con Israele o lottarvi contro. In altre parole, o Hamas accetta di negoziare, riunendosi a Fatah, o sarà quest’ultimo ad accettare la resistenza, ritirandosi definitivamente dai negoziati con Israele. Quando avremo una risposta esaudiente a questa domanda, la riconciliazione sarà compiuta”. 

D’altra parte, Qassem ha ritenuto che “il continuo ricorso alla mediazione, da entrambi i movimenti, indica la mancanza di una vera intenzione di porre fine alle controversie e raggiungere la riconciliazione nazionale”.

Martedì 8 gennaio, il capo dell’ufficio politico di Hamas Khaled Mesha’al, ha raggiunto il Cairo, dove, mercoledì, incontrerà il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, alla presenza del presidente egiziano Mohammed Mursi, per discutere la questione della riconciliazione palestinese.